2016 - Le Lettere
Articolo
Versione Digitale
Download | Copia/incolla | NO Stampa
La metapercezione in Aristotele : De An. III 2, 425b12-26
231-364 p.
- Questo articolo propone una ricostruzione di De An. III 2, 425b12-26 – passo che riguarda la 'metapercezione', per esempio il percepire che vediamo e udiamo – come un argomento positivo piuttosto che come una esplorazione dialettica preliminare (come lo interpretano molti studiosi): Aristotele argomenta che noi percepiamo che vediamo con la vista stessa. Questa lettura non è contraddetta da un altro noto passo di De Somn. et. Vig. 2, 455a12-22 in cui Aristotele afferma che non percepiamo che vediamo e udiamo con la vista o il tatto bensì con una capacità comune: quest'ultimo passo verte sulla metapercezione multimodale (percepire che: [vediamo + udiamo]), mentre il nostro concerne la metapercezione monomodale (percepire che vediamo, o percepire che udiamo). [Testo dell'editore].
- This paper provides an interpretation of De An. III 2, 425b12-26, which reconstructs these lines – concerning meta-perception, for example perceiving that we see and hear – as a positive argument rather than as a preliminary dialectical exploration (as many scholars do): Aristotle shows that we perceive that we see through sight. I submit that this reading is not undermined by another well-known passage in De Somn. et. Vig. 2, 455a12-22 where Aristotle says that we do not perceive that we see and hear through sight or touch but through a common capacity: this passage concerns multimodal meta-perception (perceiving that: [we see and hear]), while our passage concern monomodal meta-perception (perceiving that we see, perceiving that we hear). [Publisher's text].
-
Informazioni
Codice DOI: 10.1400/272899
ISSN: 2284-1474
-
Nello stesso fascicolo
- Metamorfosi del libero pensiero : dal libertinismo all'illuminismo
- Hegel in Italia : Il dibattito sull'interpretazione della filosofia del diritto
- La metapercezione in Aristotele : De An. III 2, 425b12-26
- «Sol ibi quidem nulla nube fuscatur» : L'anima e la conoscenza nel De anima di Cassiodoro
- Coerenza contra estensione : Lullo e Bruno tra Ars combinatoria e Qabbalah
- L'aristotelismo di G.B. Della Porta e il dibattito sulla conoscenza del singolare a Napoli nel Rinascimento
- Libri inutili, compendi e libri «primarii» : Descartes tra lettura e scrittura della filosofia
- Etica e storia nei primi scritti di Schleiermacher
- With Kant beyond idealism : Herbart's critical realism and psychology
- L'apriorismo a parte rei : La critica di Bertrando Spaventa al realismo
- Un secolo di filosofia a Palermo (1806-1906)
- Razionalità pratica e razionalità teoretica : connessioni e sovrapposizioni
- La questione dello statuto filosofico della dialettica
- La maschera della scrittura : Filosofia e traduzione tra Rinascimento e Illuminismo
- Montaigne et la «civil conversazione»
- Lumi dello spirito e lumi della ragione
- Reazioni chimiche e reazioni emotive al Vesuvio : Le eruzioni del XVIII secolo nelle raccolte della Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria
- Ancora su Giannone e Barbeyrac
- Traduzione e ricezione dell'estetica di Edmund Burke in italia
- Rileggere la filosofia dell'Ottocento francese
- La questione del tempo in Hegel
- Giovanni Gentile nell'Ateneo di Palermo (1906-1914)
- Max Weber filosofo nuovo : A proposito di «Presupposti e percorsi del comprendere esplicativo» di Edoardo Massimilla
- Note su Alexandre Koyré : Slavofili e/o eurasiatici negli anni Venti : congetture su Špet, Jakobson, Nikolaj Trubezkoj
- Note e notizie
- Libri ricevuti