Transnational child-ship : il minore non accompagnato nella famiglia transnazionale

L'articolo si concentra sui minori accompagnati in quanto soggetti transnazionali, protagonisti del proprio progetto migratorio e agenti delle relazioni con le famiglie di origine. L'ipotesi del lavoro è che tale soggettività si eserciti da un lato attraverso il protagonismo dei minori stessi nell'esercizio di alcune forme principali di riproduzione dei legami familiari di tipo morale, emotivo e materiale; d'altro, attraverso forme di figlità (child-ship), mediate, integrate e declinate nell'esperienza migratoria con riferimento anche all'impatto con il sistema di protezione e agli incontri con gli e le professioniste del sociale. Tale ipotesi è sostenuta dai dati secondari di una ricerca più ampia sulla religiosità dei giovani migranti e il rischio di radicalizzazione, che, nel 2018, ha portato alla raccolta attraverso interviste qualitative delle testimonianze di undici minori e ventisette operatori di centri di accoglienza operanti in Calabria. [Testo dell'editore]

The article focuses on accompanied minors as transnational subjects, main players of their own migration project and agents of relations with their families of origin. The main hypothesis of the work is that this subjectivity is exercised on the one hand through minors' protagonist in the reproduction of moral, emotional and material family bonds; on the other, through forms of childship that are mediated, integrated and declined in the migratory experience also referring to the protec-tion system and its professionals. This hypothesis is supported by secondary data of a broader research on young migrants' religiosity and the risk of radicalization implemented in 2018. Eleven unaccompanied minors and twenty-seven reception centres' professionals have been interviewed in different area of Calabria. [Publisher's text]