La scrittura psicoanalitica tra lutto e transfert

Le autrici sostengono che la scrittura in psicoanalisi appare originata da un'esigenza profonda. Nello scrivere, ci si misura con una traduzione trasformante di esperienze personali sensoriali ed emozionali fatte di parole dette, o ascoltate; la scrittura risulta quindi una versione trasformata dell'esperienza originaria che appare sostenuta dal transfert. E di fatto, vari sono i livelli, tra l'inconscio ed il consapevole, che paiono motivarla: ripararsi dall'angoscia dell'informe costruendo a posteriori una trama di significati che avvii un processo di elaborazione, sacrificando però una parte di quell'esperienza; lasciare una traccia indelebile di un incontro, di un momento che condensa in sé un mondo di possibili significati, spesso ancora in attesa di essere lavorati e riconosciuti. Vengono anche affrontati gli ostacoli che possono frapporsi tra la libera esperienza dello scrivere e le necessità imposte dall'istituzione durante la formazione psicoanalitica. [Testo dell'editore].

The Authors focus on writing in psychoanalysis, which seems to stem from a deep-rooted need. In writing one is faced with a transforming translation of sensory and emotional experiences made of pronounced, or listened words: writing then results in a transformed version of a primary experience, supported by the transfer. Therefore, several are the levels involved in writing, from unconscious to conscious: to recover from the unformed, void anguish, by shaping a meaningful plot for an elaboration process, however sacrificing a part of the experience itself; to carve an indelible trace of an encounter, a moment implying a world of possible significations, often still waiting to be worked-through and recognized. The questions rising from a possible contrast between the need for a free writing experience and the institutional requirements during psychoanalytic training are also discussed. [Publishers' text].