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Punti di vista

2020 - Franco Angeli

P. 68-83

I punti di vista affrontati nell'articolo si riferiscono a quelli di due professionisti sanitari, un medico di medicina generale e uno psichiatra-psicoterapeuta, e a quello del virus che imper-versa nel mondo dall'inizio del 2020. Sia nella narrazione che dà voce al virus sia nelle ri-flessioni condotte dai due medici si spazia "tra sacro e profano". Profano, ovvero laico, è il punto di vista del virus e di chi si ammala a causa sua, ma anche dei cittadini che leggono i giornali e sono immersi nel bombardamento mediatico. È una pandemia, meglio una sindemia, ma anche una infodemia.

Sacro, ovvero le riflessioni professionali che i medici conducono dal loro osservatorio quotidiano specifico: ambulatori, territoriali, come sempre luoghi dimenticati e lontani dalla ribalta di cui godono le terapie intensive e gli ospedali in generale con i loro eroi; trincee sporche e fangose dove si affronta il nemico a mani nude e a volte si scappa e ci si nasconde. Tutte le riflessioni e i punti di vista si intrecciano e si mescolano, senza un confine preciso tra laico e professionale, in un clima di perplessità e incertezza che a tratti diviene sofferenza per un'umanità che arranca e forse stenta ad apprendere dagli errori ed ignora le lezioni del passato anche il più recente. [Testo dell'editore]

Points of view. The points of view addressed in the article refer to those of two health professionals, a general practitioner and a psychiatrist-psychotherapist, and to that of the virus that has been raging in the world since the beginning of 2020. Both in the narrative part (the voice of the virus) and in the reflections conducted by the two doctors it ranges "between secular and professional topics". Secular is the point of view of the virus and of those who fall ill because of it, but also of common citizens who read the newspapers and are immersed in the media barrage. It is a pandemic, better a syndemic, but also an infodemic.

Professional are the reflections that doctors conduct from their specific daily observatory: territorial surgeries, as always, forgotten places far from the limelight enjoyed by intensive care and hospitals in general with their heroes; dirty and muddy trenches where one fight the enemy whit the nude hands, and at times, one runs away and one hides. All the reflections and points of view intertwine and mix, without a precise boundary between secular and professional, in a climate of perplexity and uncertainty that at times becomes suffering for a humanity that trudges and perhaps finds it hard to learn from mistakes and ignores the lessons from the past even the most recent. [Publisher's text]

Fa parte di

Educazione sentimentale : 34, 2, 2020