La studiosa di Speusippo
120-133 p.
Il saggio prende in considerazione i numerosi lavori che Margherita Isnardi Parente ha dedicato a Speusippo, a cominciare dalla raccolta dei frammenti (1980). Il tratto distintivo dell'interpretazione della Isnardi risiede nella sua serrata critica alle esegesi neoplatonizzanti del pensiero speusippeo (Merlan e Krämer). Secondo la Isnardi, le ricostruzioni che tendono ad assegnare a Speusippo la formulazioni di gerarchie ontologiche (nelle quali il principio dell'Uno si trova al di sopra dell'essere) si fondano su fonti neoplatoniche (Giamblico e Proclo) non attendibili. Il sistema speusippeo presenta, per la Isnardi, uno sviluppo stratificato nel quale ogni livello ontologico possiede principi propri. Il Bene non si identifica con l'Uno, come credevano i neoplatonici, ma si manifesta nel corso dello sviluppo della realtà. [Testo dell'editore].
This essay takes into account the numerous works that Margherita Isnardi Parente devoted to Speusippus, starting from the collection of his fragments (1980). The peculiar feature of Isnardi's interpretation lies in her deep criticism of the Neoplatonizing exegesis of Speusippus' thought (Merlan and Krämer). According to Isnardi, the reconstructions that attribute to Speusippus the formulations of ontological hierarchies (in which the principle of the One is above Being) are grounded in not reliable Neoplatonic sources (Iamblichus and Proclus). Speusippus' philosophical system discloses a 'stratified development', in which each ontological level has its own principles. The Good is not identified with the One, as maintained by the Neoplatonists, but it reveals itself throughout the development of reality. [Publisher's text].
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Informazioni
Codice DOI: 10.1400/273105
ISSN: 2284-1474