Il dibattito in occasione dei 200 anni dal Congresso di Vienna : tra storia globale e teorie del moderno
167-183 p.
I protagonisti del Congresso di Vienna non erano pacifisti, ma riuscirono a limitare il ricorso alla guerra. Essi non erano liberali, ma seppero essere realisti. Memori dell'esperienza rivoluzionaria e napoleonica posero il concetto di equilibrio al centro del nuovo ordine internazionale. Il presente saggio ripercorre e analizza i contributi emersi dal dibattito in occasione del bicentenario del Congresso di Vienna. La leggenda nera che stigmatizzava la Restaurazione come mero anacronismo è stata sostituita da un'interpretazione aperta del sistema post-napoleonico come "prosecuzione della rivoluzione con altri mezzi".
Se la costruzione di un ordine internazionale moderno e l'emersione di una cultura europea basata su cooperazione e sicurezza appaiono come le maggiori conquiste del 1815, la limitazione delle riforme liberali, la demonizzazione del dissenso politico e il trasferimento delle tensioni dai centri di potere verso le "periferie" furono, invece, i principali effetti collaterali causati dal Congresso di Vienna. [Testo dell'editore].
Fa parte di
Società e storia : 155, 1, 2017-
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Informazioni
Codice DOI: 10.3280/SS2017-155007
ISSN: 1972-5515
PAROLE CHIAVE
- Congresso di Vienna, Restaurazione, Storia globale, Politica internazionale, Fondamenti del moderno, Continuità e discontinuità storiche