Walking, discovering, and inventing landscapes : reflections on the risk of estrangement

Our current era is characterised by mutations in the relationship between reality and virtuality that are increasingly affecting how we interact with the environment we inhabit. The act of walking thus recalls a primordial notion of recovering relationships with the landscape. For architects, however, addressing this issue also entails the need to change the environment. Walking, therefore, becomes an activity not for its own sake, but one that is essential for planning, that is, it involves rethinking the role of tools, reconsidering the value of discovery, and reassessing the meaning of experience. Consequently, thinking and knowing how to walk and wander, starting from the involvement of the body, is the first step to re-inventing the future. Reflecting on this topic is essential to guarantee the continuity of the landscape phenomenon. [Publisher's text].

La nostra epoca è caratterizzata da mutazioni nel legame tra realtà e virtualità che influenzano il modo in cui interagiamo con l'ambiente. L'atto del camminare richiama così un concetto primordiale per il recupero delle relazioni con il paesaggio. Tuttavia, per gli architetti, affrontare questo tema comporta anche la necessità di modificare l'ambiente. Camminare non diventa quindi un'attività fine a sé stessa, ma essenziale per progettare; ciò comporta il ripensamento del ruolo degli strumenti, la rivalutazione del valore della scoperta e del significato dell'esperienza. Di conseguenza, pensare e sapere come camminare e vagare, partendo dal coinvolgimento del corpo, è il primo passo per reinventare il futuro. Riflettere su questo tema è essenziale per garantire la continuità del fenomeno paesaggistico. [Testo dell'editore].