Il diritto alle scelte stupide : Kant contro i nuovi paternalismi
237-259 p.
Negli ultimi decenni, le scienze comportamentali hanno introdotto nelle teorie economiche dei processi decisionali l'immagine di individui dalla volontà debole e dalla razionalità limitata, le cui scelte sono viziate da errori sistematici. I teorici del paternalismo libertario ne derivano la tesi della possibilità di interventi statali che promuovano il benessere dei cittadini condizionandone le scelte e salvaguardandone, al tempo stesso, la libertà. L'Autrice sostiene che una simile promozione pubblica del benessere individuale costituisca uno slittamento dallo Stato sociale allo Stato paternalistico e che i suoi teorici mirino a sottrarre al dibattito politico la questione del conflitto tra l'esercizio della libertà e l'obiettivo del contenimento della spesa pubblica necessaria a tutelare i diritti sociali. [Testo dell'editore].
In recent decades, behavioral sciences have introduced into economic theories of choice the image of weak willed individuals with limited rationality, whose decisions are affected by systematic errors. From here, theorists of libertarian paternalism originate the thesis of the possibility of State interventions that promote citizens' welfare by conditioning their choices while, at the same time, safeguarding their freedom. The Author asserts that such a public promotion of individual welfare is equivalent to the transformation of the welfare State into a paternalistic State and that its theorists aim to avoid the debate about the conflict between exercising liberty and containing the public expenditure which is necessary to protect social rights. [Publisher's text].
Fait partie de
Giornale critico della filosofia italiana : XCVI, 2, 2017-
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Informations
Code DOI : 10.1400/272931
ISSN: 2284-1474