Deportati a Dachau : un caso studio di (in)giustizia ordinaria nell'Abruzzo del secondo dopoguerra
72-98 p.
Alla luce dei recenti studi sulla giustizia di transizione, il saggio richiama l'attenzione sugli aspetti controversi di un procedimento giudiziario per collaborazionismo istruito presso la Corte d'Appello dell'Aquila nell'autunno 1945. La ricerca, condotta su fonti archivistiche inedite, ricostruisce gli avvenimenti che determinarono la deportazione di 383 detenuti e nove civili dal carcere di Sulmona al Konzentrationslager di Dachau. L'analisi della vicenda processuale consente di collocare il caso abruzzese, del quale la memoria pubblica non conserva alcuna traccia, nel più ampio dibattito storiografico che ha indicato i limiti e le contraddizioni della legislazione speciale per l'epurazione e la punizione dei crimini fascisti.
Lo scavo archivistico ha permesso inoltre di approfondire alcuni aspetti cruciali relativi alla mancata liberazione, in seguito alla caduta del fascismo, dei detenuti jugoslavi condannati dai tribunali militari di guerra, vittime della doppia deportazione: prima in Italia e, dopo l'8 settembre 1943, nei campi di concentramento nazisti. [Testo dell'editore]
In light of recent studies on transitional justice, this article examines the controversial aspects of a justice procedure of collaborationism, instructed by the Aquila Court of Appeal in the autumn of 1945. The research, carried out on previously unpublished archival sources, analyzes the events that brought to the deportation of 383 detainees and nine civilians from the prison of Sulmona to Dachau's konzentrationslager. The analysis of the trial allows to connect this specific case-study, of which there is no trace in public memory, to the wider historiographical debate that has highlighted the limits and contradictions of the special legislation aimed at purging and punishing Fascist criminals.
This research has also shed new light on certain crucial aspects concerning the failure, after the fall of the Fascist regime, to release Yugoslav prisoners condemned by wartime military tribunals, who became victims of a double deportation: first to Italy, and after September 8, 1943 to Nazi concentration camps. [Publisher's text]
Fa parte di
Italia contemporanea : 294, 3, 2020-
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Informazioni
Codice DOI: 10.3280/IC2020-294003
ISSN: 2036-4555
PAROLE CHIAVE
- Giustizia di transizione, deportazione, detenuti politici, partigiani jugoslavi, Abruzzo, Konzentrationslager Dachau
- Transitional justice, deportation, political prisoners, Yugoslav partisans, Abruzzo, Konzentrationslager Dachau