Remaking connections : rifugiati e sviluppo del capitale emotivo in terapia di gruppo
113-129 p.
Il lavoro descrive l'uso di gruppi di psicoterapia psicoanalitica presso la Tavistock Clinic per il trattamento dei richiedenti asilo e rifugiati traumatizzati. Sarà descritto un trattamento in tre fasi: due o tre colloqui individuali preliminari seguiti "per coloro che hanno poca o nessuna conoscenza dell'inglese" da gruppi specializzati nel lavoro con i rifugiati, per i quali i traumi della vita possono essere affrontati in un linguaggio semplice e per un periodo limitato di tempo (non più di un anno). Non vengono utilizzati interpreti al fine di favorire lo sviluppo della conoscenza linguistica. La terza fase sopraggiunge quando il rifugiato può passare ad un gruppo eterogeneo, che a Londra spesso include una varietà di nazionalità, religioni, culture e difficoltà psicologiche. I gruppi potenziano nei loro membri l'elemento cruciale del capitale emotivo che implica la capacità di relazioni senzienti; questo completa il concetto antropologico e sociologico di "capitale sociale",
che coinvolge l'appartenenza a un gruppo sociale e culturale esistente e disponibile. Il materiale clinico illustra la transizione da uno stato persecutorio e disperato a uno stato più costruttivo nei confronti della vita, del lavoro e della nuova società che costituisce la nuova casa dei rifugiati. [Testo dell'editore].
The paper describes the Tavistock Clinic's use of psychoanalytic therapy groups for the treatment of traumatised refugees and asylum-seekers. A three-stage treatment is outlined: 2 or 3 preliminary individual interviews are followed "for those who have little or no English" by Specialist Refugees'Group, in which the traumas of life can be addressed in simple language, for a limited period of time (not more than one year). Translators are not used, in order to foster language-development. The third stage arrives when the refugee can move to a heterogeneous out-patient group which, in London, often includes a variety of nationalities, religions, cultures and psychological difficulties. Groups foster in their members the crucial element of "emotional capital", implying the capacity for sentient relationships; it thus complements the sociological and anthropological concept of "social capital", which involves belonging to an established and available social and cultural grouping.
Clinical material illustrsyes the shift from a desperate and persecuted state to a more workable stance towards life, work, and the new society that constitutes the refugees' new home. [Publisher's text].
Fa parte di
Interazioni : clinica e ricerca psicoanalitica su individuo-coppia-famiglia : 48, 2, 2018-
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Informazioni
Codice DOI: 10.3280/INT2018-002009
ISSN: 2239-4389
PAROLE CHIAVE
- Gruppi, psicoanalisi, rifugiati, società, trauma
- Groups, psychoanalysis, refugees, society, trauma