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La fabbrica del criminale : Alexandre Dumas e le rappresentazioni del brigantaggio meridionale tra letteratura e politica

2017 - Franco Angeli

269-303 p.

Il saggio ha l'obiettivo di analizzare la costruzione discorsiva della figura del brigante meridionale nel corso dell'Ottocento. L'autore pone in costante dialogo la produzione di Alexandre Dumas padre e le molteplici rappresentazioni culturali che ne hanno informato stilemi e prospettive interpretative, o che lo stesso scrittore ha contribuito a modificare. Il saggio prende avvio dall'analisi del processo di tipizzazione del brigante dal cappello a punta, ritenendo che esso scaturisca dall'incrocio tra immaginario letterario e conflitto politico.

In seguito l'autore studia l'identificazione dei briganti come classe criminale, ipotizzando che tanto la dimensione folkloristica del criminale, quanto la sua eroizzazione in senso romantico, siano da connettere all'immaginario della delinquenza metropolitana della prima metà dell'Ottocento. Infine, l'autore evidenzia come il profilo ideologico attribuibile alle rappresentazioni del brigantaggio muti in funzione della congiuntura politica relativa al conflitto risorgimentale italiano, determinando processi di idealizzazione in età preunitaria e di criminalizzazione durante gli anni postunitari. [Testo dell'editore].

The essay aims at analyzing the discursive identity of brigandage in Southern Italy during the XIX century. The author establishes a constant dialogue between Alexandre Dumas' masterpieces and many cultural representations which have deeply inspired his stylistic and interpretive perspectives, or, on the contrary, that the writer has helped to change. The essay begins with the analysis of the stereotyped representation of the brigand with the "pointed hat", which derives from the overlap of literature and politics.

The author also studies the identification of robbers as a criminal class. Therefore, the folkloristic dimension of the brigand, as well as its idealization as a romantic hero, are both connected to the imagery of metropolitan crime in the first half of the XIX century. Lastly, the author demonstrates how brigand's representations are reshaped by political conflict during the Italian Risorgimento, leading to a process of idealisation in the pre-Unitarian era and of criminalization in post-Unitarian years. [Publisher's Text].

Fa parte di

Società e storia : 156, 2, 2017