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Romanità e dintorni : letture e usi pubblici dell'antico nell'Italia fascista

2025 - Franco Angeli

253-272 p.

L'articolo prende in esame alcuni volumi recenti dedicati all'uso pubblico dell'antico nell'Italia unita, con particolare riferimento ai miti della romanità in epoca fascista. L'autore evidenzia come la discussione storiografica abbia conosciuto importanti trasformazioni negli ultimi decenni: l'antico è diventato un osservatorio privilegiato per ricostruire più ampie dinamiche politiche, culturali e sociali che riguardano i processi di legittimazione del potere, il ruolo delle immagini e delle mostre, lo spazio urbano, l'importanza attribuita all'architettura, all'archeologia, all'arte. La discussione sugli usi pubblici dell'antico e della romanità consente di evidenziare le tante implicazioni della questione: i vari soggetti protagonisti, gli strumenti della trasmissione della storia, gli aspetti di continuità e rottura tra Italia liberale, Italia fascista, Italia repubblicana. [Testo dell'editore]

The article examines some recent volumes dedicated to the public use of antiquity in postunificationItaly, with particular emphasis to the myths of Rome in the fascist era. The authorhighlights how the historiographical debate has undergone significant transformation in recentdecades. In particular, antiquity has become a privileged lens for understanding broaderpolitical, cultural, and social dynamics, concerning the processes of legitimising power, therole of images and exhibitions, urban space, and the importance attributed to architecture, archaeology,and art. The discussion on the public uses of antiquity and of the myths of Romeallows us to highlight the many implications of this issue: the various protagonists, the instrumentsof the transmission of history, and the aspects of both continuity and rupture betweenliberal, fascist, and contemporary Italy. [Publisher's Text]

Fait partie de

Italia contemporanea : 308, 2, 2025