Il carcere come istituzione "totaloide" : l'ambivalenza istituzionale, lo spazio del farsesco, la creatività necessaria
111-128 p.
Il presente saggio è basato su un'osservazione etnografica del carcere legata a sei anni di laboratori di sociologia svolti all'interno di un polo universitario penitenziario. L'analisi si concentra sul rischio di essere coinvolti in dinamiche ambivalenti che non stabilizzano la creazione di spazi pubblici del dibattito e rendono instabile, opzionale, segregante (individualizzato) lo spazio\tempo dello studio. La proposta emersa dal campo è quella di creare spazi di confronto tra studenti dentro e stu-denti fuori dal carcere. [Testo dell'editore].
This essay presents an ethnographic analysis of prison based on six years of cultural sociology workshops; the analysis focuses on the risk of ambivalent dynamics that hinder the creation of public spaces for debate, and make the study space unstable, optional, and segregating. The proposal that has arisen to respond to these dynamics is to create spaces of confrontation between students inside and outside the prison. [Publisher's Text].
Fait partie de
Sicurezza e scienze sociali : XII, 1, 2024-
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Informations
Code DOI : 10.3280/SISS2024-001009
ISSN: 2283-7523
KEYWORDS
- carcere, università, ambivalenza, istituzioni "totaloidi", sapere collettivo
- prison, university, ambivalence, "totaloid" institutions, collective knowledge