Intersoggettività e origine del pensiero nell'incontro tra psicoanalisi e neuroscienze
119-122 p.
The reflective thinking does not originate simply from the repression of drive and motor pulls in order to achieve reality, so that, following Freud's conceptualizations; it would come to be an acting without action. The thinking development process is much more complex. The psychoanalytic psychotherapy of the most serious schizophrenic diseases, characterized by fragmentation and undifferentiation features, without any forms of noetic and self-noetic thought (see Tulving, 2002), as well as Solms' and Panksepp's Tertiary Process, give us important contributions to understand the beginning of thought not only at the therapeutic but also at the ontogenetic general level. The therapeutic process does not emphasize Gaetano Benedetti's symbolic symmetry, but the embodied one.
That expresses itself by the metaphorizing iconicity of the therapist's wish, arises or builds the patient's imagine-cinetic-spatial schematas (Lakoff and Johnson, Mandler, 2004), that show a "metaphorical" correspondence with conceptual and later linguistic structures. Thinking itself is relational as constituted by post-oedipal linguistic representations organized in a triadic form in Matte Blanco's meaning. They are also, always and necessarily, invested by Id affects, shaped by early positive relationships. The paper contributes to the understanding of the reflective thinking development, generally speaking (not only in these patients), by an approach very different from the Freudian one. [Publisher's text].
Il pensiero riflessivo non ha origine semplicemente dall'inibizione della spinta pulsionale e motoria allo scopo di attingere la realtà, per cui, secondo la concettualizzazione freudiana, sarebbe un agire senza azione. Il processo di formazione del pensiero è ben più complesso e la terapia psicoanalitica delle forme più gravi di schizofrenia, disorganizzate e indifferenziate, nelle quali non vi è assolutamente pensiero noetico e auto noetico (Tulving, 2002) o il Processo Terziario di Solms e Panksepp, fornisce dei contributi importanti alla comprensione dell'origine del pensiero non solo in ambito terapeutico ma in generale nell'ontogenesi. Il processo terapeutico non pone qui in primo piano la simmetria simbolica di Benedetti ma la simmetria corporea.
Questa, che si esprime attraverso l'iconicità metaforizzante e desiderante del terapeuta, risveglia o costituisce gli schemi-immagine cinetico-spaziali (Lakoff e Johnson, Mandler, 2004) del paziente, che hanno una corrispondenza "metaforica" con le strutture concettuali e poi linguistiche. Il pensiero è relazionale in quanto costituito da rappresentazioni verbali post-edipiche, organizzate triadicamente nel senso di Matte Blanco, investite sempre e necessariamente degli affetti dell'Es, ma modulati nell'ambito di una precedente relazionalità buona. Il mio contributo vuole favorire la comprensione dello sviluppo del pensiero riflessivo in senso generale (non solo in questo tipo di pazienti) secondo una visione molto diversa da quella di Freud. [Testo dell'editore].
Fait partie de
Setting : quaderni di studi psicoanalitici : 43, 1, 2020-
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Informations
Code DOI : 10.3280/SET2020-043007
ISSN: 1972-5175