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L'accordo Confindustria-sindacati del 9 marzo 2018 su relazioni industriali e contrattazione collettiva

2019 - Franco Angeli

37-57 p.

L'articolo analizza l'accordo interconfederale tra Confindustria e Cgil, Cisl, Uil del 9 marzo 2018 su «contenuti e indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva». Esso segue una serie di altri accordi interconfederali sui medesimi temi, raggiunti nel 2011, 2013 e 2014, e si propone di mettere ordine a tutti i principali aspetti del sistema - rappresentanza, contrattazione, conflitto, partecipazione - aprendo potenzialmente una nuova fase delle relazioni industriali italiane. L'articolo affronta tre questioni. Se l'accordo in esame contenga novità significative rispetto agli accordi precedenti; se sia in grado di dare soluzione a problemi lasciati aperti da quegli accordi, specie in tema di misurazione certificata della rappresentanza di tutti gli attori, associazioni datoriali incluse; se sia in grado di dare un contributo importante al miglioramento della produttività, problema dei problemi dell'economia italiana da oltre un ventennio.

La risposta è positiva alla prima questione; positiva, ma con alcune rilevanti qualificazioni alla seconda; alquanto dubitativa alla terza. [Testo dell'editore].

The article analyses the March 2018 agreement between Confindustria, the largest Italian employers' association, and the three largest trade union confederations (Cgil, Cisl, Uil) on «contents and guidelines of industrial relations and collective bargaining». It follows a number of agreements on similar topics reached in 2011, 2013, 2014, and deals with all the main features of the system - representation, bargaining, conflict, participation - in view of a new phase of Italian industrial relations. Three questions are discussed. Whether the agreement under exam contains significant novelties compared with previous agreements; whether it is likely to provide a solution to problems inherited by those agreements, with particular reference to the issue of the certified representativeness of all industrial relations actors, employers' associations included; whether it is likely to improve productivity, one of the gravest and long lasting problems of the Italian economy.

The answer is positive to the first question; positive but with significant qualifications to the second question; rather dubitative with regard to the third one. [Publisher's text].

Fait partie de

Giornale di diritto del lavoro e di relazioni industriali : 161, 1, 2019