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Abitare nella crisi : le occupazioni abitative dei migranti

2017 - Franco Angeli

183-202 p.

Il contributo si propone di indagare le realtà degli edifici e delle palazzine occupate illegalmente da migranti. A partire dall'analisi di queste pratiche residenziali nella città di Torino, l'articolo riflette sulle funzionalità sociali che possono assumere tali strategie dell'abitare. Oltre a costituire soluzioni emergenziali rispetto alle difficoltà di accesso al mercato immobiliare, accentuate dall'attuale crisi sociale ed economica, è possibile attribuire a tali iniziative un'ampia varietà di ruoli.

Esse possono non solo rivelarsi delle originali strategie di ammortizzazione sociale, ma costituire anche dei centri di accoglienza informali, dei punti di appoggio e di passaggio, che fungono da catalizzatori di urgenze e bisogni, delle opportunità di visibilità per determinati problemi sociali, dei luoghi di socialità e solidarietà, degli spazi di scambio di informazioni e servizi, dei laboratori di convivenza interculturale e degli incubatori di rivendicazioni politiche e di percorsi di autogestione. [Testo dell'editore].

This paper aims to investigate the reality of buildings and apartment blocks illegally occupied by migrants. Starting from the analysis of different cases in the city of Turin, the article reflects on the social functionality of these housing strategies. Besides providing emergency solutions to the present difficulties of accessing the property market, these initiatives can serve a variety of purposes: they may be seen, not only as original strategies of social cushioning, but also as informal reception centres which serve as catalysts for migrants' emergencies and needs. They can offer visibility opportunities for social problems, as well as places of sociability and solidarity and for the exchange of information and services. Finally, they can act as laboratories of intercultural coexistence and incubators of political demands and autonomous organization paths. [Publisher's Text].

Fait partie de

Mondi migranti : 1, 2017