Lutti impossibili? : confronti e scontri con la disabilità, rappresentazioni e percorsi di cura
91-102 p.
Com'è noto in letteratura (Korff Sausse, 1996; Ciccone et Ferrant, 2009; Scelles et al., 2016), l'impatto con la disabilità - rappresenta all'interno di un nucleo familiare - un trauma originario dotato di una sua specificità, a partire dal quale tutto - passato, presente e futuro - viene riorganizzato e risignificato. L'handicap, essendo inscritto nel corporeo, reifica e riattualizza costantemente il trauma, rendendo mol-to difficile, se non impossibile, il lavoro del lutto (Korff Sausse, 1996). Il gruppo di lavoro che propone questo intervento si è interrogato in particolare sulla specificità delle narrazioni che i soggetti con handicap e i loro familiari costruiscono intorno al momento della comunicazione della diagnosi, che costituisce in molti casi l'evento spartiacque a partire dal quale si originano una serie di cam-biamenti nelle dinamiche relazionali, nella percezione di sé, nella costruzione identitaria e così via.
Che tipo di narrazione costruiscono o non possono costruire i genitori relativamente al loro impatto con la disabilità dei figli? La tipologia di handicap (visibile/invisibile, motorio/intellettivo, sensoriale) piuttosto che la fase del ciclo di vita personale o famigliare in cui la comunicazione avviene, incidono sul tipo di racconto che ne sortisce? Quanto invece ne definiscono l'assenza, l'impossibilità di dire? Il Gruppo di lavoro esplorerà il senso di queste narrazioni, le specificità dell'incontro fra le parti e viceversa le disorganizzazioni familiari di fronte al lutto negato e mai narrato. [Testo dell'editore].
As known in the literature (Korff Sausse, 1996; Ciccone and Ferrant, 2009; Scelles et al., 2016), the encounter with disability within a family unit represents an original trauma endowed with its specificity, from which everything - past, present, and future - is reorganized and reinterpreted. Disability, being inscribed in the corporeal, constantly reifies and reactualizes the trauma, making the process of mourning very difficult, if not impossible (Korff Sausse, 1996).is intervention, the authors have specifically reflected on the uniqueness of the narratives constructed by individuals with disabilities and their families around the moment of diagnosis communication. In many cases, this marks a watershed event from which a series of changes in relational dynamics, self-perception, identity construction, and so forth, originate.
What kind of narrative do parents construct, or are unable to construct, regarding the impact of their children's disability? Does the type of disability (visible/invisible, motor/intellectual, sensory), as well as the phase of the personal or family life cycle in which the communication occurs, influence the resulting narrative? To what extent is it defined by absence, the inability to articulate? In this contribution we intend to explore the meaning of these narratives, the specificities of the encounter between the subjects, and at the same time, the disorganizations of many families related to denied and untold mournings. [Publisher's text].
Forma parte de
Setting : quaderni di studi psicoanalitici : 46, 2, 2023-
Artículos del mismo número (disponibles individualmente)
-
Información
Código DOI: 10.3280/SET2023-046005
ISSN: 1972-5175
KEYWORDS
- Disabilità, genitorialità, lutto, narrazione, rappresentazione del sé, comunicazione, psicoterapia
- Disability, Parenthood, Mourning, Narration, Self-Representation, Communication, Psychotherapy