Artículo PDF (0,24 Mb)
Compatible solo con Adobe Acrobat Reader (leer más)

La rimozione e il ritorno degli oggetti cattivi (con particolare riferimento alle 'nevrosi di guerra') (1943)

2021 - Franco Angeli

5-27 p.

In questo lavoro del 1943, Fairbairn espone la sua concezione di una teoria della personalità, basata sulle relazioni oggettuali, da cui deriva l'innovativa visione di una psicopatologia incentrata sullo studio delle relazioni dell'Io con i suoi oggetti interiorizzati. Partendo dall'osservazione di bambini vittime di attacchi sessuali ed aggressivi, Fairbairn descrive come, attraverso processi di incorporazione, interiorizzazione e identificazione, il bambino assume su di sé il peso della malvagità subita, tentando così di reinstaurare un senso di sicurezza esterna con la conseguente patologica presenza di oggetti cattivi interiorizzati. L'autore ci mostra come la necessità di far fronte a tale insicurezza interna comporterà da parte del bambino l'utilizzo di costose difese per fronteggiare il senso di persecutorietà che ne deriva. Fairbairn ritrova conferma delle sue asserzioni attraverso la rilettura del saggio freudiano Una nevrosi demoniaca nel secolo decimosettimo (1922).

Rilegge quindi fenomeni, quali la reazione terapeutica negativa, la coazione a ripetere ed il trauma medesimo, alla luce delle sue innovative considerazioni teoriche, servendosi delle osservazioni cliniche e psicoterapeutiche tratte dalla sua esperienza di ufficiale medico con pazienti affetti da disturbi psichici post traumatici, nel corso del secondo conflitto mondiale. [Testo dell'editore].

With In this work of 1943, Fairbairn sets out his conception of a theory of personality, based on object relations, from which derives the innovative vision of a psychopathology focused on the study of the relations of the ego with its internalized objects. Starting from the observation of child victims of sexual and aggressive attacks, Fairbairn describes how, through processes of incorporation, interiorization and identification, the child taks on himself the weight of the wickedness suffered, trying to restore a sense of external security with the consequent pathological presence of internalized bad objects. The author shows us how the need to deal with this internal insecurity will result in the child using costly defenses to cope with the resulting sense of persecution. Fairbairn finds confirmation of his assertions through a rereading of Freud's essay A Seventeenth Century Demonological Neurosis (1923).

He therefore reviews phenomena, such as the negative therapeutic reaction, the, the repetition compulsion and the trauma itself, in the light of his innovative theoretical considerations, using the clinical and psychotherapeutic observations drawn from his experience as a medical officer with patients suffering from posttraumatic psychic disorders, in the course of the Second World War. [Publisher's text].

Forma parte de

Psicoanalisi : rivista dell'Associazione Italiana di Psicoanalisi : 25, 2, 2021