Oltre le mura del silenzio : saggio sulla follia manicomiale

L'autore propone una interessante riflessione che mette in luce le profonde analogie tra l'opera di Anton Cechov (La corsia n. 6 - 1892) e il pensiero riformatore promosso in Italia da Franco Basaglia, oltre 70 anni più tardi. Il racconto di Cechov dimostra di avere una valenza in qualche modo profetica, proponendo in maniera lucida e profondamente amara uno spaccato della realtà istituzionale manicomiale, descritta mediante immagini vivide della quotidianità al suo interno ed attraverso il drammatico confronto tra il paziente e il medico, nei cui dialoghi è racchiuso tutto il frustrante senso dell'incompiutezza istituzionale e del suo intrinseco fallimento terapeutico. Nella lettura, la constatazione del destino di emarginazione assegnato al malato di mente istituzionalizzato, disumanizzato e privato di qualunque dignità e volontà, fa emergere in modo prepotente forti risonanze etiche ed emotive, ancora attuali. [Testo dell'editore].

The author proposes an interesting reflection that highlights the profound analogies between the work of Anton Cechov (Ward n. 6 - 1892) and the reformist thought promoted in Italy by Franco Basaglia, more than 70 years later. Cechov's narration proves to have a prophetic value somehow, proposing in a transparent and profoundly bitter way the reality of the institution of mental hospitals. This reality picture is described through vivid images of everyday life inside the structure and through the dramatic confrontation between patient and physician, in whose dialogues all the frustrating sense of the institutional incompleteness and its intrinsic therapeutic failure is noticeable. In the lecture, the ascertainment of the destiny of marginalization assigned to the institutionalized mental patient, who is dehumanized and deprived of any dignity and will, allow for a strong ethical and emotional resonance to emerge, which is still current. [Publishers' text].