Essere genitore : dai sistemi di parentela, alla famiglia post-familiare : l'antropologia, la natura e la cultura
21-29 p.
Non esiste genitore senza la presenza di un figlio. Questa idea appare tanto radicata nella cultura collettiva occidentale da ostacolare, spesso, lo sforzo riflessivo su chi genera chi, in che modo, e mettendo in campo quali strumenti. Ripercorrendo brevemente il contributo dell'antropologia allo studio della parentela e della famiglia, l'articolo illustra come la genitorialità rappresenti un'esperienza socio-culturale costitutiva, profondamente forgiata da convenzioni condivise. Nello specifico, lo sguardo sulla genitorialità nelle società euroamericane contemporanee restituisce uno statuto instabile, in continua lavorazione, frutto di una costruzione processuale che non può prescindere dalla partecipazione intersoggettiva sia degli adulti sia del bambino.
Viene dunque richiamata l'attenzione sull'azione soggettiva (agency) del bambino nel 'crescere' i genitori sul piano sociale, un aspetto spesso offuscato dall'idea prevalente del bambino come 'minore' e dunque con una limitata capacità di autodeterminazione. A partire da un'indagine etnografica prolungata, condotta dentro le case e la vita quotidiana delle attuali famiglie adottive, che ha consentito di esplorare da vicino il processo di costruzione della soggettività genitoriale, l'articolo evidenzia le abilità generative del bambino nella creazione di appropriate, e spesso originali, coreografie relazionali di famiglia, che in ogni caso dovranno soddisfare un certo grado di conformità al modello sociale prevalente dell'essere/fare i genitori. [Testo dell'editore].
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Información
Código DOI: 10.3280/MG2017-001003
ISSN: 1972-5221