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Una rara emissione da Cizico da un contesto funerario di Turris Libisonis

2024 - Leo S. Olschki

P. 349-374

Il contributo prende in esame la scoperta di una rara emissione romana provinciale rinvenuta a Porto Torres, l'antica Turris Libisonis, nel corso della seconda metà del XIX secolo. Come riportato dall'archeologo sardo Giovanni Spano (1803-1878), la moneta faceva parte del corredo di una tomba databile all'età imperiale. Il reperto rappresenta il secondo esemplare noto di una serie coniata a Cyzicus durante il regno congiunto di Marco Aurelio e Lucio Vero. La forte attinenza stilistica con l'esemplare da collezione privata sembrerebbe indicare una produzione di entrambi gli esemplari a partire dalla stessa coppia di coni.

La presenza di questa moneta in un contesto funerario può essere interpretata come l'esito di una selezione basata sul significato escatologico della peculiare iconografia presente al rovescio, che rappresenta il dio Serapide in veste di signore dell'Aldilà. Secondo un'interpretazione alternativa, il riferimento a Serapide indicherebbe l'appartenenza del defunto al culto isiaco, che ebbe ampia diffusione a Turris Libisonis e nell'intera Sardegna romana [Testo dell'editore].

The contribution addresses the discovery of a rare Roman provincial coin found in Porto Torres, the ancient Turris Libisonis, during the second half of the 19th century. As reported by the Sardinian archaeologist Giovanni Spano (1803-1878), the coin formed part of the grave goods of a tomb from the Roman imperial period. This specimen represents the second known example of a series minted at Cyzicus during the joint reign of Marcus Aurelius and Lucius Verus. It bears a close resemblance to a coin in a private collection, which may have been struck from the same pair of dies.

The presence of this specimen in a funerary context could be interpreted as the result of a selection based on the eschatological significance of the peculiar iconography of the reverse, which depicts the god Serapis as Lord of the Underworld. According to an alternative explanation, the depiction of Serapis indicates that the deceased was a member of the cult of Isis, which was widespread in Turris Libisonis and throughout Roman Sardinia [Publishrer's text].

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Parola del passato : rivista di studi antichi : LXXIX, 2, 2024