Scrivere in inglese : più luci che ombre?
807-813 p.
L'autore si sofferma su tre questioni variamente connesse con l'adozione della lingua inglese da parte di studiosi italiani in ambito umanistico: il reclutamento accademico,il rischio di una semplificazione dei contenuti e la traducibilità di sfumature di stile e significato in una lingua straniera. Ne emerge un panorama di luci e ombre, che l'avvento dell'intelligenza artificiale rende ancora più complesso. In questo quadro, l'usodell'inglese al netto di ovvi quanto inutili eccessi può giocare un ruolo positivo, enon deve essere invocato come capro espiatorio per i problemi di tutt'altra origine che affliggono il sistema italiano. [Testo dell'editore].
The author addresses three issues variously connected to the adoption of the English language by Italian scholars in the humanities: academic recruitment, the risk of content simplification, and the translatability of nuances of style and meaning in a foreign language. Overall, what emerges is a mixed bag, which the advent of artificial intelligence makes even more complex. In this context, the use of English, while sometimes unnecessary, can play a positive role and should not serve as a scapegoat. By and large, the problems of Italian academia lie elsewhere. [Publisher's Text].
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Società e storia : 186, 4, 2024-
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Information
ISSN: 1972-5515
KEYWORDS
- Intelligenza artificiale, lingua inglese, lingua italiana, monolinguismo, reclutamento accademico, traducibilità
- artificial intelligence, English language, Italian language, monolingualism, academic recruitment, translatability