Spazi informali e interstizi urbani lungo la Rotta Balcanica (2) : Trieste endgame
45-62 p.
Il presente lavoro, frutto di ricerche sul campo sviluppatesi nell'arco di otto anni (2015-2023), intende porre in evidenza l'evoluzione, i tratti comuni e le diversità che hanno caratterizzato le città di Belgrado e Trieste nell'affrontare la medesima crisi umanitaria, quella che dall'estate del 2015 ha stravolto le politiche europee sull'immigrazione e messo a dura prova i sistemi di accoglienza locali. Per esigenze editoriali, la nostra analisi, concepita ed elaborata come un unico progetto, viene proposta in due "momenti" concettualmente unitari seppur presentati in due articoli separati: nell'articolo intitolato Spazi informali e interstizi urbani lungo la Rotta Balcanica (1): il refugee hub di Belgrado e pubblicato nel numero precedente della Rivista è stato discusso il posizionamento del progetto rispetto alla letteratura esistente.
la metodologia adottata e il caso di Belgrado; qui viene invece presa in esame la capitale adriatica e, nelle conclusioni, si propongono spunti di riflessione che valgono per il saggio nel suo complesso. La nostra analisi si articola pertanto anche qui partendo dalla "contro-mappatura" di alcuni interstizi urbani trasformati dalla presenza di profughi e richiedenti asilo, per poi prendere in considerazione le geografie formali e informali prodotte dalle rispettive politiche dell'accoglienza messe in atto nelle due città, incluso il ruolo delle autorità e delle organizzazioni umanitarie e di volontariato. [Testo dell'editore].
This paper is the result of fieldwork that has been conducted over eight years (2015-2023) along the so-called refugee "Balkan Route" and it aims to discuss the development, the commonalities and the differences that have characterized two cities (Belgrade and Trieste) faced with the implications of the refugee related humanitarian crisis that, since the summer of 2015, has challenged all European immigration policies and put a strain on many local reception systems. For editorial reasons, our research, originally conceived and developed as a single project, is presented in two distinct articles which are conceptually and analytically part of the same, broader, essay: therefore, in the first article entitled Spazi informali e interstizi urbani lungo la Rotta Balcanica (1): il refugee hub di Belgrado (published in the previous issue of this journal).
we have discussed the positioning of the project compared to the existing literature, the methodology and the case of Belgrade; here we discuss instead the case of Trieste, while in the conclusion we present the general findings of the overall project. More specifically, in the present article we examine the ways in which refugees and asylum seekers have used, resignified and appropriated some key urban areas in Trieste, contributing to the emergence of a refugee hub that is the result, at the same time, of the interventions of the authorities and of the humanitarian organizations, of everchanging border policies as well as of the spatial tactics of the people on the move along this informal migration corridor. [Publisher's Text].
Fa parte di
Rivista geografica italiana : CXXXI, 2, 2024-
Articoli dello stesso fascicolo (disponibili singolarmente)
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Informazioni
Codice DOI: 10.3280/rgioa2-2024oa17808
ISSN: 0035-6697
PAROLE CHIAVE
- Trieste, refugee hub, geografie urbane informali, Rotta Balcanica
- Trieste, refugee hub, informal urban geographies, Balkan Route