Dalla comunicazione della ricerca a un modello di sviluppo dei territori: processi virtuosi e Terza Missione

Negli anni recenti, l'attività istituzionale conosciuta come Terza Missione (TM) è diventata, per gli Atenei italiani, un impegno strategico. L'Università degli Studi di Torino ha raccolto le indicazioni ministeriali fornite in merito con modalità proattive, in parte anticipando la cogenza dell'integrazione di tale attività nei compiti dei Dipartimenti. Nell'ambito di questo processo, il gruppo di ricerca denominato Centro Studi per i Diritti e la Vita Indipendente, in seno al Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione, ha sviluppato, in collaborazione con gli uffici dell'Ateneo, un ampio lavoro, descritto nel presente contributo. In particolare, l'articolo illustra i risultati del primo anno in cui sono stati applicati in modo sistematico i processi di implementazione e registrazione della Terza Missione nelle discipline socio-pedagogiche progettati.

Tale modello può costituire un utile strumento nel quadro contemporaneo, in cui l'Università è chiamata a lavorare in stretta collaborazione con la società civile, le istituzioni pubbliche e il settore privato per promuovere il benessere e lo sviluppo delle comunità. [Testo dell'editore].

In recent years, the institutional activity known as the Third Mission (TM) has become a strategic commitment for Italian universities. The University of Turin has collected the ministerial indications provided in this regard with proactive methods which have, in part, anticipated the cogency of integrating the TM into the tasks of the Departments. As part of this process, the research group calledtudy Center for Rights and Independent Living, within the Department of Philosophy and Education Sciences, has developed extensive work, described in this contribution. In particular, the article illustrates the results of the first year (2023) in which a model of development and registration of TM in sociopedagogical disciplines developed by the research group together with the University offices was systematically applied.

The model developed by the Group constitutes a useful element as the University is called upon to adopt a holistic approach, working in close collaboration with civil society, public institutions, and the private sector to promote the well-being and development of the community. [Publisher's Text].