Firenze ebraica in epigrafe : un metodo di lettura del patrimonio lapidario attraverso due casi-studio : il tempestoso agosto 1493 e l'inquieto primo dopoguerra del Novecento
P. 59-85
Questo contributo indaga attraverso l'analisi di materiali epigrafici particolarmente significativi alcune vicende di uno dei centri vitali dell'ebraismo italiano: Firenze. L'ipotesi sottesa è che, seguendo la pista della committenza ebraica ma anche considerando monumenti e lapidi in cui gli ebrei semplicemente compaiono, si possano ricostruire i rapporti fra minoranza e società maggioritaria dall'inedita angolatura dell'uso dello spazio urbano sul versante cruciale della costruzione della memoria pubblica. Il saggio si sviluppa su due episodi lapidari ebraici: il primo, noto quasi solo agli studiosi e qui brevemente ricostruito, è ambientato nel complesso di Orsanmichele e risale al Rinascimento (i dintorni del titolo). Focalizzandosi su iscrizioni di varia natura, funge anche da premessa metodologica al saggio, dimostrando come per ogni epoca l'indagine epigrafica rappresenti un importante strumento per la ricostruzione di conflitti, avvicinamenti, interscambi culturali.
La seconda e più cospicua parte del saggio tratta la prima metà del Novecento, specificamente tra la fine della Grande Guerra e la conquista fascista dell'Impero (1920-1937). Vengono analizzate tre importanti opere (una lapide e due monumenti), realizzate dalla Comunità ebraica fiorentina in un periodo molto critico e lacerante per l'ebraismo italiano, mentre sullo sfondo la traiettoria del regime raggiunge il suo zenit e le leggi antiebraiche del 1938 sono alle porte. [Testo dell'editore]
Through the analysis of particularly significant epigraphic materials, this article investigates some events of one of the vital centers of Italian Judaism: Florence. The underlying hypothesis is that, following the trail of the Jewish patronage but also considering monuments and stones in which Jews simply appear, one can illustrate the relationships between minority and majority society, from the unprecedented angle of the use of urban space on the crucial side of the construction of public memory. The essay is based on two Jewishl apidary episodes: the first, known almost only to scholars and briefly taken up here, is set in the Orsanmichele complex and dates back to the Re- naissance. Focusing on inscriptions of various kinds, it also serves as a methodological premise to the essay, demonstrating how for each era epigraphic investigation represents an important tool for the reconstruction of conflicts, approaches and cultural exchanges.
The second and most conspicuous part of the essay deals with the first half of the 20th century, specifically between the end of the World War I and the fascist conquest of the Empire (1920-1937). Three important works are analyzed in depth (a plaque and two monuments), realized by the Florentine Jewish community in a very critical and lacerating period for Italian Judaism, while in the background the trajectory of the regime reaches its zenith, and the anti-Jewish laws of the 1938 were just around the corner. [Publisher's text]
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Informazioni
Codice DOI: 10.3280/SU2022-172004
ISSN: 1972-5523
PAROLE CHIAVE
- Firenze, Ebraismo, Lapidi ed epigrafi, Orsanmichele, Primo dopoguerra, Fascismo
- Florence, Judaism, Stones and Epigraphs, Orsanmichele, Post-World War I Period, Fascism