Clear-span buildings : architettura e democrazia
106 pages : illustrations
Includes bibliographical references (pages 100-106) and index.
Il tipo architettonico dell'Aula incarna in sé i caratteri dell'architettura della città e si distingue per la sua immediata intelligibilità e per la capacità di esprimere e di evocare la città in un unico spazio condiviso, come fosse un interno urbano. La realtà di oggi spinge a interrogarci sul significato che hanno queste architetture nella dimensione contemporanea della città, che ha assunto connotazioni sempre più estreme, conflittuali e multiscalari (dalla città-Regione, alla città-territorio, alla città metropolitana). Una realtà urbana e territoriale che chiama in causa ragioni e forme dell'architettura che non sono più facilmente assimilabili ai contenuti espressi da Hilberseimer (1885-1967) in Groszstadt Architektur (1927), così come, per altro verso, appaiono lontani nel tempo, per non dire inadeguati, gli stessi esempi contenuti nell'altrettanto importante e profetico volume - che crediamo abbia influenzato anche Mies - sempre di Hilberseimer sul tema degli Hallenbauten (1931).
Eppure questi testi e queste riflessioni pongono in essere una potenzialità teorica che a distanza di tanti anni si mostra ancora attuale. Questa “spinta innovatrice” nel manipolare con la tecnica lo spazio degli edifici ad Aula, che Mies sperimenta negli Stati Uniti (Casa Farnsworth 1945-51, Crown Hall 1950-56, Convention Hall 1953-54, ecc.), sarà di riflesso il segno, se non la conferma, di una nuova visione dell'architettura che si offre alla vita democratica di una società che vuole tornare a esser viva, come lo è stata, per esempio, quella americana uscita dalla Seconda guerra mondiale. [Testo dell'editore]
Contributions in Italian.
Papers presented at the online seminar held September 28, 2020.
Ludwig Mies van der Rohe (1886-1969), architect.
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