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Auspicata ma poco praticata : l'insufficiente sviluppo della contrattazione di secondo livello in Italia

2021 - Franco Angeli

665-683 p.

Oggetto dell'articolo è la contrattazione di secondo livello in Italia. Due sono gli aspetti considerati: il rapporto tra contrattazione nazionale di categoria e contrattazione decentrata; la copertura della contrattazione di secondo livello. Circa il primo aspetto, viene sottolineato come, sin dal Protocollo IntersindAsap del luglio 1962, ad eccezione del periodo tra fine anni '60 e primi '70, abbia sempre prevalso in Italia un modello di "decentramento organizzato", con un ruolo di coordinamento del contratto nazionale di categoria e degli attori nazionali. Questo modello è però minacciato, dopo la riforma del 2009, dalla riduzione delle competenze del contratto nazionale in materia retributiva, massimamente depotenziate nel ccnl dei metalmeccanici del 2016, dove ogni possibilità di incremento delle retribuzioni reali è affidata solo ed esclusivamente alla contrattazione decentrata.

La seconda parte dell'articolo analizza quindi la persistente, limitata diffusione della contrattazione di secondo livello, nonostante generose politiche di incentivazione fiscale dal 20152016 e, nel settore metalmeccanico, specifiche clausole del ccnl del 2016, confermate nel 2021. Anche in questo settore la contrattazione aziendale resta l'eccezione e non la norma, in forte contrasto con l'obiettivo dichiarato in un recente documento di Federmeccanica. L'articolo si domanda infine quanto sia realistico un significativo superamento di tali limiti, e se, nel caso, ciò non richieda ulteriori misure rispetto a quelle sperimentate, inclusa una rinnovata riflessione in tema di contrattazione territoriale per le imprese di piccole e piccolissime dimensioni, che sono la larghissima maggioranza delle imprese italiane. [Testo dell'editore].

The topic of the article is decentralized collective bargaining in Italy. Two features are considered: the relationship between national, sectorlevel collective bargaining and decentralized, secondlevel bargaining; the coverage of decentralized bargaining. Regarding the first issue, the article underlines that, since the IntersindAsap Protocol of July 1962, with the exception of the 19681973 period, a model of organized decentralization has always prevailed, with a role of coordination played by the national, sectorlevel collective agreement (ccnl) and the national actors. After the 2009 reform, however, this model is threatened by the reduced regulatory role of national sectoral bargaining on wage issues, further drastically weakened by the 2016 metalworking national collective agreement, which leaves any possibility of real wage increase only and exclusively to negotiations at company level.

The second part of the article analyzes the persistent, limited coverage of decentralized bargaining despite generous tax incentives introduced since 20152016 and, in the metalworking sector, specific clauses included in the 2016 ccnl, confirmed in the 2021 contract renewal. Even in this sector, company level bargaining remains the exception and not the rule, in sharp contrast with the aim stated in a recent Federmeccanica document. The article finally raises the question whether a significant overcoming of these limits can be realistically achieved, and whether, in case, this would not require further measures in addition to those already adopted, including a reconsideration of the issue of territorial bargaining for small and very small enterprises, which are the large majority in the Italian economy. [Publisher's text].

Fa parte di

Giornale di diritto del lavoro e di relazioni industriali : 172, 4, 2021