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La rappresentanza degli interessi imprenditoriali nella Brescia della Belle époque

2020 - Franco Angeli

P. 51-70

Le prime forme associative degli imprenditori italiani corrispondevano puntualmente alla struttura economica del Paese e riproducevano quindi il notevole peso degli interessi commerciali. La contiguità territoriale tra impianti industriali, reti distributive e reti creditizie favorivano la costituzione di associazioni con un forte radicamento locale. È questo il caso del Circolo commerciale, sorto a Brescia nel 1892 in modo spontaneo, geograficamente circoscritto e organizzativamente debole, nel quale erano rappresentati sia gli interessi industriali sia quelli commerciali, a dimostrazione di un basso grado di specializzazione settoriale.

Al suo interno si trovavano imprenditori dell'industria, del commercio e della finanza, ma anche esponenti del ceto nobiliare che avevano iniziato a investire nell'azionariato industriale e bancario. Il Circolo divenne in pochi anni la centrale operativa di una élite di operatori economici di diverso orientamento politico che non intendevano l'azione associativa solo come difesa dei propri interessi, ma si sforzarono di collocarla nella prospettiva di una più ampia concezione ideologica, ponendosi traguardi comuni di progresso morale, civile e sociale. [Testo dell'editore]

The first associative forms of Italian entrepreneurs corresponded precisely to the economic structure of the country and therefore reproduced the considerable weight of commercial interests. The territorial contiguity between industrial plants, distribution networks and credit networks favored the establishment of associations with strong local roots. This is the case of the ‘Circolo commerciale' (Commercial Club), born in Brescia in 1892 in a spontaneous, geographically circumscribed and organizationally weak way, in which both industrial and trading interests were represented, demonstrating a low degree of sectoral specialization.

There were businessmans from industry, commerce and finance, but also members of the noble class who had started investing in industrial and banking shareholders. In a few years, the ‘Circolo commerciale' became the operational center of an élite of economic operators from different political orientations who did not intend associative action only as a defense of their own interests, but tried to place it in the perspective of a broader ideological conception, setting common goals (moral, civil and social progress). [Publisher's text]

Fa parte di

Storia in Lombardia : XL, 2, 2020