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Kalligeneia : origine e caratteri del culto di Demetra nella Sardegna punica IV-I sec. a.C.

2021 - All'Insegna del Giglio

202 p. : ill.

Includes bibliographical references.

“I Cartaginesi, che avevano chiaramente gli dèi contro […] decretarono di propiziarsi con ogni mezzo gli dèi oltraggiati. E siccome non avevano accolto fra i loro culti né Kore né Demetra, nominarono loro sacerdoti i cittadini più insigni, innalzarono statue alle dee con ogni solennità e fecero sacrifici secondo il rituale greco”. Diod. XIV, 77, 4-5. Con queste parole Diodoro Siculo narra l'“importazione” del culto di Demetra, una delle più celebri divinità del mondo greco, nell'antica Cartagine. Lo storico attribuisce più precisamente la responsabilità di questo fenomeno all'empio generale cartaginese Imilcone, che violò il tempio della dea a Siracusa nel 397-396 a.C. Tuttavia, fu davvero così? Qual è la valenza storica di questa testimonianza, e quale è invece il ruolo dei dati archeologici nella composizione dell'affresco dell'incontro fra due civiltà, quella greca e quella punica, che dà luogo all'arrivo di Demetra nel mondo punico?

Kalligeneia si ripropone di affrontare il tema volgendo lo sguardo al particolare caso-studio della Sardegna cartaginese, adottando una prospettiva interdisciplinare e per quanto possibile sistematica. Risultato è un compendio in cui gli strumenti epistemologici dell'archeologia, dell'antropologia culturale e della storia delle religioni si fondono per evidenziare gli attributi della divinità. Su tale premessa viene realizzato un vero e proprio catalogo di contesti archeologici sardi che intrattengono un rapporto più o meno stretto con la religiosità “demetriaca”. Ne deriva un ritratto del tutto particolare della dea della terra, che si colloca propriamente alla frontiera fra il mondo greco e quello punico. [Testo dell'editore]