Articolo PDF (0,18 Mb)
Consultabile solo con Adobe Acrobat Reader (scopri come)

La mobilità da collettiva a individuale e le origini dello squilibrio a favore del motore (1946-1970)

2021 - Franco Angeli

141-164 p.

Dopo la Seconda guerra mondiale, si verificò nella mobilità un cambiamento di prospettiva. L'autore sostiene che lo scopo principale per lo Stato e per gli enti locali passò dalla garanzia del servizio di trasporto collettivo alla realizzazione e manutenzione di infrastrutture, dove gli Italiani potessero muoversi e sostare con i propri veicoli individuali. Eppure, all'inizio del periodo preso in esame, si discuteva di tutt'altro, con al centro del dibattito "trasportistico" il tema del coordinamento fra rotaia e strada, dunque fra treni e tram da una parte, camion e pullman dall'altra. A metà anni Cinquanta arrivò l'automobile utilitaria e si cominciò la costruzione dell'Autostrada del Sole, verso il 1958 la policy dei trasporti virò verso la mobilità privata.

In pochi anni si diffusero migliaia di veicoli a motore, che spinsero a costruire sempre più strade e poi sempre più parcheggi, cambiando paesaggi e cambiando anche la percezione dello spazio pubblico, occupato sempre più dagli autoveicoli in sosta o in movimento. [Testo dell'editore].

After the Second World War, mobility in Italy changed profoundly. This article argues that States, as well as local administrations, shifted their attention from assuring citizens public transportation to building and maintaining infrastructures that allowed Italians to move around using their private motor vehicles. Yet, at the beginning of the period examined in this article, another debate prevailed, which concerned the coordination between rails and roads, between trains and trams on the one hand, and trucks and buses on the other. In the mid1950s, after utilitarian cars reached the market and the Autostrada del Sole started to be built, transportation policies began promoting privatized forms of mobility. In just a few years, thousands of motor vehicles were distributed, which led to the building of even more roads and parking lots. Lanscapes and perceptions of public spaces changed as a result, as they were increasingly occupied by parked or moving cars. [Publisher's text].

Fa parte di

Italia contemporanea : 295, 1, 2021