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E-government e capitale umano nella Pubblica Amministrazione italiana : una prospettiva di medio periodo

2019 - Franco Angeli

31-57 p.

  • Italy has recently progressed in the aggregate DESI rank of the EU Digital Agendas, but remains a laggard member state for e-government, because of its critical digital public services. Owing to the scarcity of micro and territorial data, this work examines the main stylised facts, and interprets them with a transdisciplinary theoretical framework. On the one hand, we find that the digital delay of the Italian Public Administration (PA) is rooted in a peculiar mix of institutional obstacles, such as the legalistic juridical culture, normative chaos, political instability and patronage: these factors dampen the clarification and simplification of processes and the back-office, required by e-government to be effective. On the other hand, we posit that hiring policies and those of austerity (block of the personnel turnover in the PA) have increasingly lowered the quantity and quality of the digital public services.
  • These policies may have created an original case of technological adoption disconnected from the necessary investment in human capital and organization of the PA (inadequate e-government supply). Finally, this work, while calling for a further appraisal of this policy case, recalls the deficit of statistics and open Government data which harm the study of the Digital Agenda of Italy. [Publisher's text].
  • L'Italia è risalita nella classifica UE delle Agende Digitali (indice DESI), ma rimane in coda per l'e-government, dove presenta ancora forti criticità, specie per i servizi pubblici digitali. Perdurando la scarsità di dati micro e territoriali, questo lavoro sistematizza le principali evidenze aggregate, e le rilegge alla luce di vari filoni di letteratura in modo trans-disciplinare. Da un lato, si conferma che il ritardo digitale della Pubblica Amministrazione (PA) italiana affonda in un peculiare mix di criticità istituzionali, tra cui cultura giuridica legalistica, caos normativo, instabilità politica e clientele: questi fattori ostacolano le esigenze di chiarezza e semplificazione dei processi e di razionalizzazione del back-office presupposte dall'e-government. Dall'altro, ipotizziamo che anche le politiche del pubblico impiego e quelle di austerità (blocco del turnover della PA) abbiano giocato un crescente impatto negativo sulla quantità e qualità dell'offerta di servizi pubblici digitali.
  • Esse sembrano aver creato un caso inedito di adozione tecnologica disgiunta dagli indispensabili investimenti nel capitale umano e organizzativo della PA (offerta di e-government inadeguata). Infine, il presente lavoro, nel demandare all'agenda futura l'ulteriore esplorazione di questo caso, ricorda il deficit statistico e di open Government data che affligge lo studio dell'Agenda Digitale del Paese. [Testo dell'editore].

Fa parte di

Prisma : economia, società, lavoro : 2, 2019