Un vescovo per Bressanone : autorità italiane, gerarchie cattoliche e la vacanza della diocesi di Bressanone nel primo dopoguerra (1918-1921)
5-51 p.
La vittoria sull'Austria nella prima guerra mondiale dava all'Italia insieme al sospirato confine al Brennero l'acquisto del Sudtirolo. Fra i problemi posti dal nuovo assetto ci fu dal lato ecclesiastico la situazione della diocesi a popolazione tedesca di Bressanone, una delle due diocesi, insieme a Trento, insistenti sul nuovo territorio italiano. La diocesi si trovava vacante da prima della fine della guerra ed era molto estesa, comprendeva infatti anche il Tirolo settentrionale, che sarebbe rimasto fuori dal nuovo confine italiano. Un vescovo, mons. Waitz, era stato in realtà nominato dall'imperatore d'Austria alla vigilia dell'abdicazione. Alle autorità italiane come alla S. Sede però era chiara la necessità di riconsiderare tanto la candidatura di Waitz, dal profilo politico troppo esposto in senso antitaliano, quanto di segnare nuovi confini alla diocesi, per separare definitivamente la parte austriaca dalla parte italiana.
A questi intenti si opponevano la volontà di clero e popolazione locale di mantenere unita la diocesi in funzione di una futura riunione all'Austria e gli sforzi di Waitz per mantenere la propria candidatura. Il saggio ricostruisce analiticamente le tappe della laboriosa decisione attraverso il dialogo fra gerarchie cattoliche locali e romane e autorità italiane militari e civili sulla base di una documentazione archivistica edita e inedita. [Testo dell'editore].
With the victory over Austria in the First World War, Italy purchased the Brenner border, together with South Tyrol. Among the problems created by the new arrangement, it must be considered the situation of the diocese of Brixen, one of the two dioceses, along with Trent, situated on the new Italian territory. The diocese was vacant from the end of the war. It was very extensive and included within its borders also North Tyrol, which would remain, instead, out of the new Italian border. A bishop, Monsignor Waitz, had already been appointed by the Austrian Emperor before his abdication. To the Italian authorities as well as to the Holy See, however, it was clear that the Waitz candidacy had to be reconsidered due to his political profile, which was inclined to anti-Italian feelings. At the same time, it seemed necessary to mark new borders to the diocese, to permanently separate the Austrian part from the Italian one.
On the contrary, the local clergy and the people wished to maintain the diocese's unity in view of a future reunion with Austria, while Waitz did not intend to give up his candidacy. The essay reconstructs the steps of this troubled debate between local and Roman Catholic hierarchies and the Italian military and civil authorities, based on both edited and unpublished archival records. [Publisher's text].
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Informazioni
Codice DOI: 10.3280/MON2020-001001
ISSN: 1972-4853
PAROLE CHIAVE
- Rapporti Italia-S Sede, Alto Adige-Sudtirol, religione e politica, religione e nazionalismo, primo dopoguerra
- Relations between Italy and the Holy See, religion and politics, religion and nationalism, South Tyrol, First World War, post-war period