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Gramsci, Croce e il canto decimo dell'Inferno di Dante

2017 - Le Lettere

34-63 p.

Tra il 1929 e il 1932 Antonio Gramsci avviò uno studio sul canto decimo dell'Inferno di Dante. Le lettere a Tatiana Schucht e le undici note dantesche del quarto Quaderno furono momenti di una comunicazione con Togliatti e con il centro estero del Partito comunista, ma rappresentarono soprattutto uno straordinario tentativo di elaborazione filosofica ed estetica. Con poche fonti a disposizione, Gramsci definì in maniera originale il rapporto tra Farinata e Cavalcante e delineò una revisione dell'estetica di Croce, in particolare del rapporto tra «poesia» e «struttura». L'articolo ricostruisce le fasi di questa riflessione e ne discute le conseguenze filosofiche. [Testo dell'editore].

Between 1929 and 1932 Antonio Gramsci started a research on the Canto X of Dante's Inferno. The letters to Tatiana Schucht and the eleven notes on Dante in the Prison Notebooks were moments of communication with Togliatti and with the foreign center of the Communist Party, but they represented above all an extraordinary effort to philosophical and aesthetic elaboration. With few sources available, Gramsci originally defined the relationship between Farinata and Cavalcante and outlined a revision of Croce's aesthetic, with particular reference to the concepts of «poetry» and «structure». The article reconstructs the various phases of this reflection and discusses the philosophical consequences. [Publisher's text].

Fa parte di

Giornale critico della filosofia italiana : XCVI, 1, 2017