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Riattivare la riflessività : per un modello etico-critico di educazione digitale

2025 - Eurilink

P. 213-242

L'articolo propone un modello di educazione digitale critica (CDL) per affrontare le dinamiche di potere del capitalismo digitale, evidenziando i limiti dell'attuale digital literacy (DL). La DL, tradizional-mente orientata all'acquisizione di competenze tecniche per il lavoro, è criticata per il suo approccio astratto e ideologico, che ignora il contesto socioeconomico. La CDL, invece, integra l'analisi critica delle relazioni tra tecnologie e potere, superando la logica adattiva della DL. Questo approccio trova fondamento nella pedagogia critica di Paulo Freire, che distingue tra educazione “depositaria” e “problematizzante”. Mentre la prima trasmette nozioni prive di contesto, la seconda stimola una comprensione critica, contestualizzando i fenomeni e smascherandone le basi ideologiche. Applicata al digitale, la CDL utilizza questa prospettiva per decostruire narrazioni ideologiche, come il mito dell'oggettività algoritmica, e formare cittadini consapevoli e attivi.

L'articolo argomenta che la CDL può fungere da catalizzatore per una teoria critica del capitalismo digitale, riattivando la riflessività dei soggetti e favorendo la costruzione di utopie emancipative. In un'epoca dominata dal mito dell'oggettività algoritmica e dalla compressione dello spazio riflessivo, l'educazione critica diventa essenziale per ripensare le relazioni tra tecnologia, società e potere. [Testo dell'editore]

The article proposes a model of critical digital education (CDL) to address the power dynamics of digital capitalism, highlighting the limitations of current digital literacy (DL). DL, traditionally geared towards the acquisition of technical skills for work, is criticised for its abstract and ideological approach, which ignores the socio-economic context. CDL, on the other hand, integrates critical analysis of the relationship between technologies and power, overcoming the adaptive logic of DL. This approach is grounded in Paulo Freire's critical pedagogy, which distinguishes between ‘depository' and ‘problematising' education. While the former conveys notions without context, the latter stimulates critical understanding, contextualising phenomena and unmasking their ideological foundations. Applied to the digital, CDL uses this perspective to deconstruct ideological narratives, such as the myth of algorithmic objectivity, and form conscious and active citizens.

The article argues that CDL can act as a catalyst for a critical theory of digital capitalism, reactivating the reflexivity of subjects and fostering the construction of emancipatory utopias. In an era dominated by the myth of algorithmic objectivity and the compression of reflexive space, critical education becomes essential for rethinking the relationships between technology, society, and power. [Publisher's text]

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Fait partie de

Quaderni di Comunità : persone, educazione e welfare nella società 5.0 : 1, 2025