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Roma e l'Agro romano : da questione politica a questione ambientale : un territorio in evoluzione dall'età moderna al periodo post-unitario

2023 - Franco Angeli

P. 155-181

Dopo l'annessione al Regno d'Italia si pose la questione della bonifica delle molte aree paludose dell'Agro romano. La questione ricopriva un valore pratico ma anche una valenza simbolica per l'opinione pubblica italiana e internazionale. La denuncia delle condizioni di insalubrità delle aree che circondavano la capitale consentiva alla nuova classe dirigente, caratterizzata da un prevalente spirito anticlericale, di dimostrare l'arretratezza dell'amministrazione pontificia, incapace di risolvere un problema secolare, e allo stesso tempo la propria efficienza al servizio della cosiddetta terza Roma. L'articolo, dopo aver delimitato geograficamente l'area oggetto di studio, illustra la sua evoluzione storica dal tardo Medioevo in poi, con particolare attenzione al dibattito sviluppatosi nel corso del Settecento.

Dopo l'annessione si avviò un serrato confronto sui metodi da adottare per risolvere l'annosa questione: fu creata, già nel 1870, una Commissione di studio per il risanamento dell'Agro romano, nel 1873 si avviarono le operazioni per l'alienazione dell'asse ecclesiastico, e tra il 1878 e il 1903 furono emanate tre leggi per la bonifica dell'Agro romano. L'azione del governo, segnata dalla necessità di un compromesso tra la volontà di conseguire gli obiettivi prefissati e gli interessi dei grandi proprietari terrieri, mostrò una scarsa efficacia sul piano pratico. La nota inerzia dei proprietari, attestata anche da diverse analisi sull'area in questione, insieme alla carenza di capitali furono tra le principali cause che impedirono il compimento dell'azione di risanamento dell'area. [Testo dell'editore]

One of the primary challenges confronting the newly established government in the wake of the incorporation of Rome and Lazio into the Kingdom of Italy (1870) was the urgent need to address the issue of land reclamation in the numerous swampy regions of the Roman Agro. The topic held significant symbolic value in Italian and interna- tional public opinion. The denunciation of the unhealthy conditions in the areas sur- rounding the former capital of the Papal States provided the new ruling class, charac- terised by its prevailing anti-clerical spirit, with the opportunity to demonstrate the backwardness of the papal government, which was incapable of solving a secular issue, and the efficiency of the new government at the service of the so-called Third Rome.The article delineates the geographical area under study and illustrates its historical evolution from the Late Middle Ages onwards, with particular attention paid to the de- bate that began in the 18th century. Particular attention is paid to the

These included the cre- ation of a Study Commission for the sanitation of the Roman Agro (1870), the law on the alienation of ecclesiastical patrimony (1873), the first of which was followed by a second (1883) and a third law (1903) on the sanitation of the Roman Agro. The govern- ment's actions, characterised by a compromise between the desire to achieve land recla- mation objectives and an attitude of submission to the interests of large landowners, re- vealed a lack of effectiveness. Some scholars emphasise the inertia of the landowners, which, together with the insufficient capital, was the major cause of not reaching the ob- jectives established in the aftermath of the annexation.Keywords: Environmental History, Land Reclamation, Roman Agro, Agricultural Debate. [Publisher's text]

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Storia urbana : rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna : 175, 2, 2023