Article PDF (0,16 Mb)
Pris en charge uniquement par Adobe Acrobat Reader (voir détails)

Tra violenza consentita e violenza vietata : processi contro donne violente nella Bologna del trecento

2023 - Franco Angeli

P. 723-744

Il presente articolo si occupa di processi giudiziari che vedono le donne come protagoniste di reati di violenza nella Bologna tardomedievale. Attraverso un'analisi a tappeto delle buste della serie dei giudici ad maleficia - tribunale responsabile per i reati considerati più dannosi alla collettività - relative soprattutto alla prima metà del Trecento e custodite presso l'Archivio di Stato di Bologna, la trattazione cerca di ricostruire questi processi nel dettaglio, estraendone gli elementi impiegati nella qualificazione della violenza femminile attiva. Paragonando con altre fonti, quali gli statuti cittadini, le diverse sfumature di questi reati, così come i precisi spazi della loro attuazione, gli oggetti e soggetti in essi coinvolti, si tenta di capire qual era l'atteggiamento delle autorità nei confronti di queste donne violente e i momenti in cui questi comportamenti diventavano un problema da affrontare in una sede così pubblica come il tribunale.

Una delle ipotesi avanzate nell'articolo è l'esistenza di precisi parametri con cui veniva valutata la violenza delle donne nel periodo, in base ai quali si configurava un campo di violenza consentita a questi soggetti. [Testo dell'editore]

This article explores a series of legal cases concerning women involved in active violence in late medieval Bologna. Through an extensive analysis of the archival units preserved in the State Archive of Bologna belonging to the ad maleficia courts – those responsible for the most heinous crimes against the community – especially focusing in the first half of the fourteenth century, this paper tries to reconstruct these cases in detail, extracting from them the elements used to qualify female active violence in the period. By comparing these legal trials with other sources, such as the statutes, and by emphasizing their nuances, the specific spaces in which they took place and the objects and subjects involved in them, one tries to understand how authorities perceived these violent women.

Furthermore, the paper attempts to comprehend the specific conditions in which these behaviours became a problem serious enough to require resolution in a legal institution such as a criminal court. One of the hypotheses sustained in the article concerns the existence in late medieval Bologna of precise parameters to measure and sanction female active violence. under which these behaviours were considered allowed. [Publisher's text]

Fait partie de

Società e storia : 182, 4, 2023