Un tentativo di propaganda locale : i protagonisti dell'Istituto fascista di cultura di Milano negli anni Venti
P. 94-114
Nel 1924 nasce a Milano l'Istituto fascista di cultura. I suoi fondatori sono il presidente Dino Alfieri e il direttore Leo Pollini. Entrambi danno vita al nuovo ente con l'intenzione di arginare la violenza squadrista attraverso il dibattito culturale. Successivamente Alfieri pone come obiettivo principale quello di diffondere i principi fascisti tra i cittadini milanesi non inquadrati nel Partito. Ad affiancarlo è presente Pollini, il quale organizza le attività da cui emergono i tratti identificativi dell'Istituto, come il legame con Milano o l'educazione delle nuove generazioni. Il suo operato è guidato da una concezione elitaria della cultura che impedisce tuttavia il raggiungimento degli scopi del presidente. La prova è data dai corsi del quinto anno accademico, ideati appositamente a fini propagandistici.
La scelta delle lezioni e dei conferenzieri dimostra la capacità dell'Istituto di procurarsi le attenzioni del regime e la collaborazione di intellettuali di prestigio, sebbene non sempre aderenti all'ideologia fascista, ma anche la difficoltà a includere la popolazione milanese. Il presente saggio si propone dunque di analizzare il ruolo dell'Istituto nella propaganda locale e i suoi risultati. [Testo dell'editore]
The Fascist Cultural Institute was born in Milan in 1924. Its founders are the president Dino Alfieri and the director Leo Pollini. Both gave birth to the new institution with the intention of stemming squadron violence with cultural debate. Subsequently, Alfieri sets as his main objective that of spreading the fascist principles among the Milanese citizens who are not part of the party. He is joined by Pollini. As director he organizes the activities from which the identifying traits of the Institute emerge, such as the link with Milan or the education of the new generations. His work is guided by an elitist conception of culture that prevents the achievement of the president's goals. The proof is given by the courses of the fifth academic year, specially designed for propaganda.
The choice of lectures and lecturers demonstrates the Institute's ability to attract the attention of the regime and the collaboration of prestig- ious intellectuals, even if they had not always adhered to the fascist ideology, but also the difficulty in including the Milanese population.[Publisher's text]
Fait partie de
Storia in Lombardia : XLII, 1, 2022-
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Informations
Code DOI : 10.3280/SIL2022-001003
ISSN: 1972-5035
KEYWORDS
- Istituto fascista di cultura, fascismo, Dino Alfieri, Leo Pollini, propaganda, Milano, istruzione
- Fascist Cultural Institute, Fascism, Dino Alfieri, Leo Pollini, propaganda, Milan, education