Promozione della salute a scuola : il dibattito sulle competenze cognitive e non cognitive e i compiti della psicologia della salute
P. 13-30
Da tempo nella Scuola italiana si avverte l'esigenza di ampliare l'offerta formativa, oltre le tradizionali discipline scolastiche, ai temi e alle competenze per la salute e lo sviluppo personale e sociale. Muove in questa direzione l'introduzione dell'Educazione alla salute anche nella scuola italiana, già negli anni 1990, attivata parallelamente alle raccomandazioni dell'OMS contenute nelle cornici internazionali delle Life Skills e della Health Promoting Schools. Non sempre, tuttavia, questo sforzo è stato contrassegnato da chiarezza, coerenza e sistematicità capaci di tradursi in effettive e radicate innovazioni nelle prassi scolastiche, soprattutto quando i "progetti" si sono presentati come proposte "aggiuntive" e "dall'alto" e non hanno cercato di integrarsi con la varietà delle culture e delle risorse delle scuole, dei territori e delle comunità.
Non sembra fare eccezione la recente proposta di legge che intende introdurre le cosiddette non cognitive skills nella scuola che non appare in grado di sostenere lo sforzo di integrare le competenze scolastiche di apprendimento con quelle "competenze chiave e di cittadinanza" in cui le stesse non cognitive skills sono inscritte in modo inseparabile. Sembra invece necessario prestare finalmente attenzione alla necessità di costruire una rete consulenziale per la scuola e i suoi agenti di cambiamento (alunni, insegnanti, organizzazione scolastica, famiglie, comunità e territorio) che sostenga e alimenti le autonomie scolastiche e le aiuti a intercettare bisogni, risorse e soggettività presenti nella comunità e nel territorio. [Testo dell'editore]
For some time in the Italian school there has been a need to expand the educational offer, beyond the traditional school subjects, to topics and skills for health and personal and social development. The introduction of health education also in the Italian school in the 1990s moves in this direction, activated in parallel with the recommendations of the WHO contained in the international frameworks of Life Skills and Health Promoting Schools. However, this effort has not always been marked by clarity, coherence and systematicity capable of translating into effective and rooted innovations in school and educational practices, especially when the "projects" are presented as "additional" and "top-down", not integrated with the variety of cultures and resources of schools, territories, and communities.
A recent law proposal that intends to introduce so-called non-cognitive skills in school does not seem to be an exception. It does not seem able to sustain the effort to integrate school learning competences with those "key and citizenship competences" in which the same "non-cognitive skills" are inseparably inscribed. Instead, it seems necessary to finally pay attention to the need to build a consultancy network for the school and its agents of change (pupils, teachers, school organization, families, communities, and the territory) that supports and nurtures school autonomy and helps them to intercept needs, resources, and subjectivity present in the community and in the territory. [Publisher's text]
Fait partie de
Psicologia della salute : quadrimestrale di psicologia e scienze della salute : 2, 2022-
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Informations
Code DOI : 10.3280/PDS2022-002003
ISSN: 1972-5167
KEYWORDS
- Life Skills, non cognitive skills, promozione della salute
- Life Skills, non cognitive skills, health promotion