Le pratiche teatrali nella formazione degli operatori sociali per costruire relazioni di benessere
P. 65-76
Il contributo descrive e analizza un'esperienza di teatro dell'oppresso organizzata in ambito universitario e la usa come pretesto per ragionare sullo stretto legame che esiste tra il benessere psico-sociale degli operatori sociali, la loro formazione come professionisti e le tecniche del teatro sociale. Nel testo viene valorizzata la circolarità tra il sapere dell'esperienza e quello teorico in un frame che promuove il teatro come spazio di potenzialità e di consapevolezza. In questo spazio i social workers possono sperimentare la possibilità di gestire il proprio potere ed esplorare i conflitti che emergono nella relazione di aiuto per restituire benessere a se stessi e alle persone accolte nei servizi.
Le conclusioni, infine, sollecitano domande e riflessioni che mirano a sottolineare l'importanza della formazione degli operatori sociali nella costruzione di politiche sociali che partono dalle comunità e veicolano relazioni di interdipendenza e, allo stesso tempo, tendono all'emancipazione delle persone. [Testo dell'editore]
The contribution describes and analyzes a theatrical experience of the oppressed organized in the University environment and uses it as a pretext to reason/ponder on the close link that exists between the psychosocial well-being of social workers, their professional training and the techniques of social theater. The text underlines the circularity between experiential knowledge and theoretical knowledge in a frame. [Publisher's text]
Fait partie de
Welfare e ergonomia : VII, 2, 2021-
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Informations
Code DOI : 10.3280/WE2021-002005
ISSN: 2531-9817
KEYWORDS
- Benessere; Teatro dell'Oppresso; operatori sociali; potere; conflitti; relazione d'aiuto
- Well-being; theater of the oppressed; social workers; power; conflict; helping relationship