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Resilienza come apprendimento

2019 - Franco Angeli

58-82 p.

L'articolo approfondisce il tema della resilienza da un punto di vista interdisciplinare, psico-socio-economico, secondo il paradigma sistemico. Dopo una prima distinzione fra la resilienza dei sistemi chiusi e aperti, si delineano due approcci alla resilienza: conservativo e trasformativo. Per mettere ordine tra i vari costrutti di resilienza ed evidenziare quali interrelazioni vi siano tra questi processi sono indagate le modalità di intervento adottate in risposta agli shock e i fattori protettivi che favoriscono la resilienza nonostante le vulnerabilità e, in particolare, il "senso di coerenza". Gli autori, quindi, propongono un modello positivo sistemico basato sull'apprendimento in cui sono delineati quattro livelli di resilienza, di cui quella conservativa e trasformativa sono considerate forme di apprendimento distinte. Viene inoltre individuato un livello superiore, e piuttosto raro, di resilienza trasmutativa o evoluzionaria.

Questo modello si propone non solo di raccordare, organizzare e dare senso alle diverse declinazioni del concetto in esame, ma prevede anche la possibilità di accedere a livelli superiori della scala di resilienza. Quanto proposto potrebbe rappresentare uno stimolo ad incentivare la rivalutazione e la riorganizzazione, da parte del policy maker, dei vigenti modelli di governance. A questo proposito gli autori ritengono necessarie ulteriori ricerche, in particolare: approfondire le diverse modalità di accesso dai livelli inferiori a quelli superiori di resilienza, nonché le possibili declinazioni del modello proposto in modelli normativi. Dal momento che le sfide odierne si configurano sempre più come minacce di natura globale, esse impongono all'umanità un cambiamento epistemico e lo sviluppo di una resilienza che possa favorire un senso di identità comune basato sulla coscienza della comunità di destino umana. [Testo dell'editore].

The article explores the theme of resilience from an interdisciplinary, psycho-socio-economic point of view, according to the systemic paradigm. After a first distinction between the resilience of closed and open systems, two approaches to resilience are outlined: conservative and transformative. In order to put order between the various constructs of resilience and to highlight which interrelationships there are between these processes, the modes of intervention adopted in response to shocks and the protective factors that favour resilience despite vulnerabilities and, in particular, the "sense of coherence" are investigated. The authors, therefore, propose a positive systemic model of resilience based on learning in which four levels of resilience are outlined, of which the conservative and transformative levels are considered distinct forms of learning, and a higher, and rather rare, level of transmutational or evolutionary resilience is identified.

This model aims not only to connect, organize and make sense of the different concepts of resilience, but also provides for the possibility of accessing higher levels of the resilience scale. It could be a stimulus to the policy maker's re-evaluation and reorganisation of current governance models. In this regard, the authors consider that further research is needed, in particular: to investigate the different ways of access from lower to higher levels of resilience, as well as the possible declinations of the proposed model into normative models. As today challenges increasingly take the form of threats of a global nature, they impose on humanity an epistemic change and the development of a resilience that can foster a sense of common identity based on the consciousness of the community of human destiny. [Publisher's text].

Fait partie de

Prisma : economia, società, lavoro : 2, 2019