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Governare la crisi dei rifugiati : l'emergere in Europa di una nuova economia politica morale di gestione delle migrazioni

2018 - Franco Angeli

193-220 p.

Il mio intervento parte da un presupposto piuttosto semplice: nozioni come "biopolitica" o "biopotere" appaiono sempre più inadeguate e parziali nella concettualizzazione o descrizione dei dispositivi di assoggettamento alla base del comando capitalistico globale contemporaneo. Al di là dei significati specifici che possono emergere dall'opera foucaultiana, ciò che qui si vuole sostenere è che l'accento su tali nozioni ha finito per produrre, in buona parte del discorso radicale europeo, un approccio "race-blind" nella messa a fuoco della condizione sociale, politica ed economica dell'attuale capitalismo globale. È così che "biopolitica" e "biopotere" appaiono come concetti sempre meno adatti a cogliere l'esperienza "concreta" di vita e di lotta di ampi segmenti delle diverse popolazioni mondiali, Europa compresa, ovvero di quei gruppi e soggetti che vivono il razzismo e la razzializzazione della cittadinanza come una condizione primaria e integrale del loro sfruttamento.

L'intervento suggerisce quindi di considerare il concetto di "necropolitica" di Achille Mbembe - il governo attraverso il terrore e la morte (fisica e sociale) di una parte della popolazione come condizione minima della produttività (biopolitica) sociale complessiva - come dispositivo centrale sia dello sviluppo della sovranità moderna occidentale, sia dell'attuale comando capitalistico globale. Prodotto dell'intreccio tra capitalismo e colonialismo, della disseminazione globale della sovranità moderna occidentale nel periodo tardo-coloniale, la "necropolitica" è venuta sempre di più a configurarsi come il "rovescio costitutivo" delle tecnologie liberali e neoliberali di governo. Ciò che propongo qui, dunque, è di pensare i processi di gerarchizzazione della cittadinanza alla base dell'attuale logica neoliberale di accumulazione capitalistica,

e nei diversi contesti sociali e territoriali, a partire da questo duplice dispositivo di governo, in cui la messa al lavoro della vita, la produzione di libertà, di concorrenza e di auto-imprenditorialità di una parte della popolazione è intrinsecamente connessa alla segregazione, al terrore, al disciplinamento, all'inferiorizzazione, all'incarcerazione e alla morte (fisica e sociale) di un'altra. Mi pare un presupposto necessario per ripensare quella che può essere chiamata la "condizione postcoloniale" anche in Europa. [Testo dell'editore].

In mainstream political and theoretical debates it has become so common to speak about "the European Crisis" in defining the current political moment in Europe. This topic is closely tied up to topics such as "the refuge crisis" or phe-nomena such as the increasing spreading of anti-migration walls across Europe, the growth of racist and far-right political movements and radical Islamism within European post-migrant communities. The starting point of my intervention is that what we have today is not something like "the crisis Europe", regarding first of all to the brutal interruption of Schengen UE Europe, but something like the "reverse side" of the Neoliberal European project. Today what we have to cope with is the hidden side of Neoliberalism: not simply a crisis in Europe, but Europe in a time of a crisis.

This is could be easily understood once we focus our attention to what can be called, drawing upon Achille Mbembe's concept, the "necropolitical" constitutive side of neoliberal European governmentalities. Necropolitics has its roots in the European colonial rule over colonies and post-war migration within ex-metropolitan societies. Necropolitcs should be considered as the "reverse constitutive side" of biopolitics and has at its core Race as a tool of government. [Publishers' text].

Fait partie de

Mondi migranti : 2, 2018