Il volontarismo garibaldino del 1860 dallo studio delle carte di Agostino Bertani

Incentrato sul tema del volontarismo garibaldino del 1860, questo saggio mira da un lato a ricostruire i principali canali di reclutamento delle camicie rosse nell'Italia settentrionale e dall'altro a stabilire le concrete modalità del loro arruolamento. Tutto ciò al fine di evidenziare il ruolo decisivo della componente democratica all'interno del moto unitario. Il fenomeno del garibaldinismo, che ha caratterizzato, in particolare, la fase centrale della vicenda risorgimentale, toccò il suo apice nei mesi successivi allo sbarco a Marsala. Attraverso l'analisi delle corrispondenze intercorse tra alcune centinaia di aspiranti volontari e il presidente della Cassa centrale per il soccorso a Garibaldi, Agostino Bertani, si è quindi cercato di delineare il profilo politico, culturale, sociale, nonché ideologico dei combattenti garibaldini arruolati presso il comitato genovese.

Il Quadro in definitiva tracciato propone di molto mitigare la tradizionale lettura del garibaldinismo, prevalentemente fondata sul tema del radicalismo democratico, per restituirne infine un'immagine più varia e sfaccettata. [Testo dell'editore].

The article focuses on the recruitment of Garibaldi's followers in 1860, with the aim of tracing the main forms of their enlistment and identifying the concrete ways in which one became a redshirt. It is the crucial role played by the democratic movement in the struggle for Italian unification that thus comes to light. Garibaldinism was an essential component of this movement and reached its peak in the months following the landing of the Thousand at Marsala. Through the study of several hundred letters exchanged between the aspiring volunteers and Agostino Bertani, chairman of the Cassa centrale per il soccorso a Garibaldi, the paper sets out to illustrate the political, social, cultural and ideological character of the people enrolled by the Genoese committee. One result is to qualify the traditional interpretation of Garibaldinism, whose composition looks much less dominated by democratic radicalism than has been asserted by most historians. [Publishers' text].