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La vita è bella (ad Auschwitz) : luogo della memoria e dell'amnesia

2013 - Rubbettino

P. 69-84

L'articolo prende in esame La vita è bella (1997) e la sua ricezione, considerando il film di Roberto Benigni al tempo stesso come un “luogo della memoria”, capace di sfidare alcune rimozioni storiche e di riportare l'attenzione degli spettatori sulle responsabilità del regime fascista nella persecuzione degli ebrei, e come un “luogo dell'amnesia”, che tramite i meccanismi narrativi della favola e della commedia tenta di pervenire a una impossibile “risoluzione indolore” del trauma di Auschwitz. [Testo dell'editore]

Fait partie de

Cinema e storia : rivista annuale di studi interdisciplinari : II, 2013