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Russia e Occidente da Pietro il Grande a Vladimir Putin : attrazione, complementarità, paura

2025 - WriteUp Site

127 p.

Includes bibliographical references.

Dal 1250 fino al 1700 i percorsi storici della Russia e dell'Occidente europeo sono due linee parallele, che non si incontrano mai. La Russia conosce la dominazione mongola del Kanato dell'Orda d'Oro dal 1250 al 1480. Con il prevalere del Principato di Mosca, da Ivan I detto Kalita in poi la Moscovia si organizza come uno Stato patrimoniale, in cui tutto è proprietà del Principe. La statualità russa ha come modelli lo Stato mongolo, che pretende i tributi senza dare niente in cambio e, con Ivan III, che ha sposato la nipote dell'ultimo imperatore bizantino, l'autocrazia bizantina, che prevede la chiesa ortodossa sottoposta al potere politico.

Con l'avvento di Pietro Romanov la Russia incontra e si scontra con l'Occidente. Da allora in poi partecipa alla politica europea: i suoi Sovrani si imparentano con casate europee, soprattutto germaniche; la cultura russa diventa parte integrante della cultura europea soprattutto nell'800. A differenza degli Stati occidentali, però, in Russia non riescono ad attecchire le istituzioni dello Stato di diritto: la magistratura indipendente, la separazione dei poteri, la sovranità popolare nelle elezioni locali e in quelle nazionali.

Nel frattempo l'Occidente conosce i liberi comuni, le città marinare, i papi giuristi, che limitano il potere imperiale; le corporazioni di artigiani e mercanti e gli stati nazionali o regionali, che si strutturano attraverso un equilibrio di tutti questi poteri. Nascono le imponenti cattedrali gotiche, l'Umanesimo, il Rinascimento, la Riforma, il Capitalismo, il pensiero scientifico, l'Illuminismo.

Nel '900 la Russia conosce l'esperimento totalitario bolscevico durato settant'anni; negli anni Novanta l'anarchia, la cleptocrazia e la perdita di status. Nel XXI secolo V. Putin si propone di recuperare lo status di grande potenza soprattutto attraverso lo strumento militare; e la Costituzione voluta da Eltsin nel '93, con gli ampi poteri attribuiti al Presidente, gli concede grande libertà di manovra.[Testo dell'editore]

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