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Commento sull'articolo di F. Bottaccioli e A.G. Bottaccioli "Franz Alexander, uno scienziato contemporaneo : un nuovo paradigma per la psicologia e la medicina"

2024 - Franco Angeli

290-296 p.

In questo commento sull'articolo di Bottaccioli e Bottaccioli (2024) viene analizzato criticamente il ruolo di Franz Alexander nello sviluppo della psicosomatica contemporanea sia negli aspetti innovativi che nei limiti. Da un lato, Alexander ha contribuito a emancipare la spiegazione dei sintomi fisici dall'impostazione classica del primo Novecento irrigidita sul modello della conversione isterica e a promuovere organizzativamente il movimento psicosomatico internazionale, anche italiano. Dall'altro, i suoi limiti riguardano soprattutto l'impostazione teorica tipica della psicoanalisi novecentesca: l'adozione di un modello monodimensionale centrato sul conflitto intrapsichico e l'indeterminazione necessaria per l'epoca di un "fattore X" biologico come mediatore.

Nel secondo Novecento si è invece affermato un modello di spiegazione centrato sul deficit (come per esempio l'alessitimia) e della complessità (modello biopsicosociale) in cui i vari fattori biomedici, psicologici e socio-culturali di moderazione assumono pesi relativi differenti nella spiegazione delle malattie fisiche e nella gestione clinica del paziente. [Testo dell'editore].

This comment on Bottaccioli e Bottaccioli's (2024) article critically analyzes Franz Alexander's role in developing contemporary psychosomatics in both its innovative aspects and limitations. On the one hand, Alexander contributed to emancipating the explanation of physical symptoms from the classical approach of the early 20th century stiffened on the model of hysterical conversion and promoted the organization of the international psychosomatic movement, including the Italian one. On the other hand, his limitations mainly concern the theoretical approach typical of 20th century psychoanalysis: adopting a one dimensional model centered on intrapsychic conflict and the indeterminacy necessary for the time of a biological "X" factor as mediator.

Instead, in the second half of the 20th century, a deficit-centered model of explanation ( alexithymia) and complexity (biopsychosocial model) emerged, in which various moderating biomedical, psychological, and socio-cultural factors assume different relative weights in the explanation of physical illnesses and the clinical management of patients. [Publisher's Text].

Forma parte de

Psicoterapia e scienze umane : LVIII, 2, 2024