Heritage crowdsourcing : processi di qualità nella ricerca partecipata per il patrimonio archeologico italiano
158 p. : ill.
Includes bibliographical references.
Prendendo in esame le opportunità e i vincoli entro cui si muove il settore archeologico nello specifico contesto normativo europeo ed italiano, questo volume affronta il tema dell'utilizzo di strategie e metodi della scienza partecipata (citizen science) per favorire il coinvolgimento dei cittadini nella costruzione delle conoscenze scientifiche in archeologia. Il volume, in particolare, prende in esame il metodo del crowdsourcing (dall'inglese crowd, folla, e outsourcing, approvvigionamento esterno) che, se inteso come pratica cooperativa di costruzione delle conoscenze, si rivela un efficace strumento non solo in termini di supporto alla ricerca professionale, ma, in un momento in cui l'informazione è sotto attacco in ogni angolo nel dibattito pubblico, consente anche la disseminazione delle componenti cognitive proprie del metodo scientifiche, favorendo un più facile e protetto accesso democratico al discorso storico-archeologico.
Il successo della sua applicazione, certificato su scala globale da piattaforme digitali generaliste come Wikipedia, è noto da diversi anni anche nel campo archeologico, a partire dal progetto MicroPasts. Rispetto ad altre pubblicazioni sul tema, l'approccio seguito in questo lavoro è ispirato alle teorie sviluppate nell'ambito dei sistemi di quality management in uso in tutte le organizzazioni complesse che, opportunamente adattate a obiettivi di ricerca, educazione e tutela del patrimonio, consentono la definizione di un metodo utile anche nel campo dell'archeologia pubblica, estendendo principi di gestione della qualità già in uso in ambito professionale (come quelli legati a risk management, alla quality assessment e alla quality assurance) anche a organizzazioni e cittadini che direttamente o indirettamente esercitano una influenza nella produzione di conoscenza in questo settore.
Per arrivare a questo, la metodologia seguita nello studio integra l'analisi dei principali modelli di gestione della partecipazione in uso in archeologia, con una corposa studies review multidisciplinare, che include ricerche sulla citizen science, knowledge management e teoria del diritto, oltre un qualificato corpus di normative, policy e standard. Il risultato è una sorta di vademecum, utile non solo ad archeologi impegnati nella ricerca, nella tutela e nella libera professione, ma anche a decisori politici, educatori, operatori culturali che desiderino esplorare le differenti dimensioni attraverso cui si articola la costruzione partecipata della conoscenza in archeologia. Senza alcuna pretesa di esaustività, il volume offre un piccolo contributo al dibattito in corso in Italia sulla rilevanza che l'archeologia pubblica può avere nelle società contemporanee, in relazione alla costruzione, attraverso il patrimonio, di una coesione sociale più matura e responsabile. [Testo dell'editore]
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