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Caccia ai beni degli ebrei in una cittadina di provincia : il caso di Empoli (Firenze)

2022 - Franco Angeli

P. 135-152

n° 1316 cappotti e n° 323 impermeabili confezionati con stoffa fornita dalla Ditta Ebraica G. Spizzichino & C. di Roma, ora Magazzini S. Carlo giacciono in attesa di sequestro nei magazzini della ditta Scardigli di Empoli, segnala con puntigliosità la prefettura di Firenze il 24 gennaio del 1944. Il 7 febbraio dello stesso anno furono sequestrati i beni di un'altra ditta empolese, di cui risulta socio un ebreo di Roma. Il 16 dicembre 1943 si erano invece racchiusi in una cassa di legno tutti i beni di Vittorio Misul, uno dei pochissimi ebrei presenti a Empoli durante la seconda guerra mondiale. Una comunità ebraica a Empoli non esisteva più da molti secoli, da quando cioè, nel 1570, si era istituito il ghetto a Firenze e al momento dell'entrata in vigore delle leggi antiebraiche del 1938 vi erano soltanto due famiglie ebree: quella di Umberto Foà, operaio, e quella di Leonardo Lusena, generale dell'esercito in pensione e membro del direttorio del locale Fascio.

Eppure la presenza a Firenze di un unicum nel panorama italiano, ovvero l'Ufficio Affari Ebraici guidato fin dal 21 dicembre 1943 dalle rapaci mani del commissario prefettizio Martelloni, fece sì che ogni angolo della provincia fiorentina venisse indagato alla ricerca di beni ebraici, in collaborazione e talvolta in contrasto con le varie realtà preposte alla persecuzione antiebraica: le forze di occupazione, i carabinieri, la polizia, la GNR, il reparto di Mario Carità, il Sicherheitsdienst tedesco. [Testo dell'editore]

1316 coats and 323 raincoats manufactured with the fabric provided by the Jewish Company G. Spizzichino & C. in Rome, now Magazzini S. Carlo lie waiting to be seized in the warehouses of the Scardigli company in Empoli, the prefecture of Floren-­ ce points out with extreme accuracy on January 24, 1944. On February 7 of that same year, goods from another company in Empoli, of which a Jew in Rome is a member, would be seized. On December 16, 1943, instead, all the goods belonging to Vittorio Misul, one of the few Jews in Empoli, in the province of Florence, during WWII, had been put in a wooden crate. A Jewish community in Empoli has long since disappea-­ red, as in 1570 the ghetto in Florence was created. When in 1938 antisemitic laws were issued by Fascist Italy only two Jewish families were living in Empoli: that of the worker Umberto Foà and that of Leonardo Lusena, a retired army general and a mem-­ ber of the Directory of the local Fascio.

However, the presence in Florence of a uni-­ cum in the Italian scene, the so-­called Office for Jewish Affairs, led since December 21, 1943 by Martelloni, made every corner of the Florentine province – Empoli inclu-­ ded – subdued to a thorough search for Jewish goods, with the assistance of, and so-­ metimes in opposition to, the various realities entitled with the anti-­Jewish persecu-­ tion: German occupying forces, Italian Police, Carabinieri, National Republican Guard and also the local Fascist militia known as Banda Carità. [Publisher's text]

Forma parte de

Storia urbana : rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna : 172, 2, 2022