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Anatomia dello sguardo

2024 - Il foglio letterario

176 p.

La poesia fluisce languida sul filo del rimpianto per un paese perduto, soffusa di amarezza per una terra dove arrestano i poeti, per un mare lontano, irraggiungibile, per le strade d'una città che sono vive - proprio come il ricordo della madre - soltanto nel sogno. I versi passano da Parigi, con i caffè all'aperto e i locali dove non si incontrano più le persone d'un tempo, al pensiero della sua Avana perduta, luogo dell'anima dove libertà significa sogno, citando Kavafis, ricordando un Malecón illuminato dalle fioche luci della sera e da una luna malinconica. Zoé Valdés non rimpiange niente di Cuba, le restano poche cose: una figlia, un marito, i fratelli nel New Jersey, i suoi libri, i film, le poesie, un cugino all'Avana che sogna con la paura.

Le poesie testimoniano il grande amore per la figlia Luna, adolescente irrequieta che sostiene in un dito la primavera, così diversa da lei (ma così simile alla nonna) che non è mai stata a un concerto rock e non possiede il suo accento francese. La raccolta passa dai toni sentimentali e dolenti, al ricordo per i genitori sepolti in un cimitero lontano, alla dolcezza per una figlia che cresce, al rimpianto per gli amici perduti. [Testo dell'editore]

Texts in Italian and Spanish.