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Il cavaliere con la pelle di pantera

1981 - S. Sciascia

286 p.

Il più grande poeta della Georgia, del quale pochi anni fa si è celebrato l'ottocentesimo anniversario della nascita, è vivissimo tuttora nella cultura e nella vita del suo paese, e dopo tanti secoli la sua grandezza non diminuisce: la sua statua s'incontra in ogni piazza, il suo volto si trova su ogni medaglia, le quartine del suo poema sono sulla bocca di tutti, e ancora fino apoco tempo fa il sacro libro era parte essenziale della dote d'ogni fanciulla. Vissuto a cavallo fra il XII e il XIII secolo, fu tesoriere alla corte della bella, saggia e intelligente regina Tamara, in quello che fu il periodo più brillante e fecondo della monarchia georgiana e della vita culturale e artistica del paese, Il suo poema, costituito di 1.671 quartine ingegnosamente strutturate, narra le gesta e gli amori di tre prodi amici;

in esso ritroviamo i temi che ispirarono la cavalleria occidentale, quali li sintetizzò Ariosto al principio dell'Orlando Furioso; le donne, i cavalier, l'arme, gli amori; ma ritroviamo anche una singolare commistione di pensiero e di costume (nonché di espressione) occidentale e orientale, emblematica della Georgia. Il cavaliere con la pelle di pantera, di cui si presenta questa nuova versione (che è l'unica esistente nella nostra lingua dopo quella uscita nel 1945 in sole 500 copie), oltre che per una somma di conoscenze e di credenze, preziose per illuminare la sua epoca, oltre che per la vigorosa struttura lessicale che testimonia il grado di evoluzione d'un linguaggio fra i più complessi e misteriosi, rivela una maturità intellettuale notevole e una visione del mondo che ancor oggi trova rispondenza nei sentimenti e nella realtà georgiana. Ma sono soprattutto il delirio amoroso e il furore d'amare che hanno trovato in Rustaveli e nelle straordinarie sonorità della lingua georgiana una delle espressioni

Poem.

Original title: Vepʻxistqaosani.