Come Kant "decapitò" il Dio antropomorfico
631-649 p.
Nella sua interpretazione del dogma trinitario, Kant sostituisce al Dio personale del teismo il modello del «figlio di Dio» interiore: un ideale che implica la nozione di autonomia; un modello col quale ogni umano deve e può, in un'approssimazione infinita, identificarsi. Kant delinea poi un altro aspetto del divino: Dio in quanto legge di causalità morale, impersonale e inesorabile come il Fatum degli antichi. La volontà divina in quanto volontà buona – che, trascendendo il destino, conduce verso lo scopo finale di un mondo giusto e felice – sembra così poter essere solo la volontà dell'umano moralmente rigenerato. [Testo dell'editore].
In his interpretation of the Trinitarian dogma, Kant replaces theism's personal God with the model of the inner «son of God», an ideal which implies the notion of autonomy; a model with which every human being must and can identify himself, in an endless approximation. Furthermore, Kant outlines another aspect of the deity: God as a law of moral causality, impersonal and inexorable as the ancients' Fatum. Divine will as good will – transcending destiny and leading towards the final end of a just and happy world – can only be the will of the morally regenerated man. [Publisher's text].
Forma parte de
Giornale critico della filosofia italiana : XCII, 3, 2013-
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Información
Código DOI: 10.1400/272993
ISSN: 2284-1474